L’amara riflessione del direttore Governucci: “La professionalità nel calcio sta scemando”



Antonio Governucci, ex ds del Gladiator
Antonio Governucci, ex ds del Gladiator

Ha l’occhio lungo da sempre arrivando per prima dove gli altri falliscono.Parlano dalla sua i risultati raggiunti:esperienze importanti a Foggia, San Severo, Matera. Considerata la giovane età (33 anni) non si può non riconoscerne la stoffa innata. La passione per il calcio cominciando una carriera tappa dopo tappa spaziando da una categoria all’altro sempre con la forza del solo lavoro. O lo si ama o lo si detesta:non ci sono mezze misure quando di fronte si ha un operatore di mercato schietto e preparato.La competenza e professionalita’ non si discutono unitamente ad una voglia di puntare sempre al meglio per una carriera luminosa. Fin qui l’esperienza col Gladiator per la lunga imbattibilita’ in serie D accanto al mister Squillante è tra le pagine più belle messe in cassaforte della sua brillante carriera. Chiusa anzitempo l’esperienza in eccellenza con l’Isola di Procida con delle dimissioni in linea con la coerenza del personaggio, oggi si guarda intorno in un mercato fatto da tante chiacchiere e animato da personaggi avventati dell’ultima ora. Spazio a chi sa fare bene il suo lavoro come ammette lo stesso Governucci: “In questi giorni ho riflettuto. Ho sempre fatto con professionalita’ il mio lavoro esponendomi per la causa. Dal punto di vista personale nasco come manager e divento direttore sportivo perché qualche presidente si è legato a me accettando un discorso di portare avanti. Sono giovane ma esperto nel campo. Oggi c’è l’effetto contrario:i presidenti non si legano e si credono di poter fare i direttori sportivi con tanti calciatori che portano altri calciatori. Oggi i giocatori non si prendono perché si conoscono ma per sentito dire. Tante persone come me e anche più brave di me stanno a casa:non è una critica a livello personale ma è un po’ quello che sento di dire. Il calcio non è affascinante come negli ultimi anni. Questo il mio pensiero personale. Il mercato. Delle campane credo che il Pomigliano si stia attrezzando per un campionato da primato. Il presidente lo stimo e vuol portare la piazza in Lega Pro. Deve avere la disponibilità dell’amministrazione per far sì di avere una struttura in gestione costruendo un settore giovanile importante. Per quanto riguarda il Savoia, credo che vadano fatti i doverosi al presidente Todisco :deve essere messo in condizione di far bene. Se una persona investe penso che come minimo debba avere la gestione dello stadio per poter avere una squadra almeno nei professionisti senza farla fallire come nell’ultimo anno. Il futuro Nel calcio esiste l’amicizia quando non ci sono interessi. Ho sempre dato, qualche amico nel calcio. Nella vita non si finisce mai di imparare. Nel calcio siamo tutti di passaggio, possiamo essere simpatici o meno. Ho trovato amici nel calcio trovandomeli poi nella vita di tutti i giorni. Mi sto guardando intorno. I presidenti devono affidarsi a direttori, ad allenatori ma prima gli uomini che li tutelano. Penso che si debba dare le giuste responsabilità a queste persone: se sbagliano verranno sostituite.La cosa importante è vedere tante persone a casa che non lavorano e tante piazze con una figura che non esiste sostituita da gente inventata in questo mondo. Come se dicessi ad un macellaio di fare un’operazione che deve fare un medico. Riguardo l’Isola di Procida, sono stato 2 mesi con persone fantastiche. Abbiamo deciso di rescindere a Febbraio. Andare in corso è difficile e c’erano cose diverse dal mio pensiero. Ringrazio il presidente Muro e tutte le persone che ho avuto modo di conoscere”.

MARIO FANTACCIONE




error: Content is protected !!
P