Aveta e Tedesco in coro: “Il Comitato non ci ha tutelato. Con le porte chiuse lo sport ha perso”



Pasquale Tedesco e Mattia Aveta
Pasquale Tedesco e Mattia Aveta

Un bell’abbraccio chiarificatore pone fine a tutte le polemiche che si sono venute a creare nei giorni precedenti alla sfida tra Boys Caserta Maddalonese e San Marco Evangelista. E’ questa l’immagine che vorremmo vedere su tutti campi di calcio, sia quelli prestigiosi delle leghe professionistiche che quelli polverosi del cosiddetto calcio minore. I due dirigenti di spicco delle due società, Mattia Aveta (figlio del presidente Salvatore) e Pasquale Tedesco, si sono stretti la mano alla fine del match che ha visto prevalere i calatini.

Giudizio della gara. Intervista incrociata per i due protagonisti della giornata odierna. Esordisce Tedesco che dimostra tanta obiettività: “Ha vinto lo sport e questa e la cosa che più mi gratifica. La Boys ha meritato di passare il turno, E’ inutile fare polemiche con l’arbitro per le espulsioni. Le partite sono fatte di episodi che questa volta hanno premiato la Boys”. Prosegue Aveta: “Complimenti  al San Marco Evangelista. Nonostante gli otto punti di vantaggio in classifica avrebbero potuto far pensare che l’incontro fosse più facile, i sammarchesi hanno dimostrato di poter lottare alla pari con noi. Siamo arrivate tutte e due a questo impegno, datato 3 giugno, dopo che noi abbiamo concluso il campionato da primi, mentre loro hanno primeggiato quasi tutto il campionato. Ce l’hanno messa tutta ma oggi gli episodi sono stati dalla nostra parte. Tutto il nervosismo che c’era fuori non ha avuto conseguenze, poi è lecito che ci sia in campo tra i calciatori. Ora speriamo bene per il prosieguo”.



Il rammarico del divieto d’ingresso ai tifosi. Entrambi i dirigenti sono apparsi amareggiati per la decisione del Comitato Regionale Campano. Apre Tedesco: “Su questo lo sport non ha vinto. Non è un problema delle due società bensì proviene altrove. Non è possibile che in dieci giorni il Comitato non abbia trovato un campo in regola per ospitare tale partita con l’ingresso delle due tifoserie. Prima Casolla, poi Lusciano, in conclusione Trentola Ducenta ed infine le porte chiuse, nonostante ci fosse stato un incontro chiarificatore”. Conclude poi Aveta, dirigente e calciatore che quest’oggi era in distinta con il numero 17: “Il Comitato si è fatto trovare poco pronto. Malgrado la grande esperienza, non ha dimostrato polso della situazione. Non ci ha tutelato, lasciano tanti sostenitori che sarebbero voluti essere presenti. Il San Marco Evangelista ha più storia di noi e trascina sempre tante persone. D’altro canto la Boys, nello spareggio promozione di Sarno, ha dimostrato di avere tante gente al seguito. Tutti aspettavano questa partita, alla fine mi sembra solo una presa in giro tenere fuori la gente dall’impianto di Trentola Ducenta”.


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