Da “Bum Bum” Moretti a Cecere fino a Ciano: Marcello Trotta, l’ultimo dei casertani ad Avellino



Vincenzo Moretti e Marcello Trotta
Vincenzo Moretti e Marcello Trotta

Marcello Trotta è solo l’ultimo rappresentante di una sfilza di casertani che ha dato un ottimo contributo alla causa avellinese. L’attaccante di Portico di Caserta, autore nelle ultime due partite dei primi due goal con la casacca biancoverde, è il nuovo idolo della piazza irpina. E non poteva essere altrimenti per la gioia regalata ieri, a pochi minuti dalla fine, agli oltre 1.500 tifosi accorsi all’Armando Picchi per gustarsi il big match di giornata tra Livorno ed Avellino e tornati a casa in pieno stato di esaltazione dopo la prima storica vittoria nel quartiere Ardenza. Il sigillo del definitivo 0-1 permette al club di Massimo Rastelli di sognare ad occhi aperti, con appena due lunghezze di distacco dal secondo posto occupato dal Bologna.

“Bum Bum”. In città non si fa altro che parlare di Marcello Trotta, degno erede casertano dei vari atleti che hanno dato grandi soddisfazioni ai cittadini dell’antica Abellinum. Senza dubbio, il casertano che gli irpini ricordano con più affetto è Vincenzo Moretti, terzino sinistro nato il 19 novembre 1976 a Caserta che ha fatto del Partenio Lombardi la sua casa tra il 2003 ed il 2007. Quattro stagioni, intervallate dall’esperienza per sei mesi al Genoa, che sono state condite da 108 presenze e 20 reti. Il nome di Moretti resta indelebile nei cuori dei tifosi per le due promozioni conquistate, la prima nel 2004-2005, quando proprio “Bum Bum” (così come è soprannominato) mise in cassaforte il trionfo sul Napoli con il rigore del 2-0 che mandò in Serie B gli irpini. La seconda nel 2006-2007, quando l’Avellino, appena retrocesso, ritorna in cadetteria sempre tramite i play-off. il salvataggio su Ambrosi ed il goal a pochi minuti dalla fine nella semifinale play-off contro il Taranto, susseguito da una vera e propria ovazione di massa, sono solo un pizzico delle tante perle raccolte ad Avellino dall’esterno mancino casertano.



Domenico Cecere
Domenico Cecere

Portiere di Terra di Lavoro. Estremo difensore della porta avellinese nello stesso periodo era il portiere Domenico Cecere, nato a Caserta il 14 dicembre 1972. 141 presenze e 152 goal subiti in cinque stagioni tra il 2002 ed il 2007. Tante parate ed anche qualche uscita goffa per il pipelet di Terra di Lavoro, che viene ricordato da molti per i suoi grandi riflessi. I più rinomati alla Favorita di Palermo, quando negò il goal in due frangenti ai rosanero, prima con un intervento miracoloso su Luca Toni e poi un altro su Jedà. E come non dimenticare la respinta fenomenale sulla sforbiciata di Lucarelli in una gara contro il Livorno. Sì, proprio il Livorno che all’epoca fu bloccata da Cecere e che ieri è stata pugnalata da Trotta. Per la serie “quando i casertani vedono il color amaranto si esaltano”. Dell’ex portiere del Messina e Pescara si ricorda anche il fatto che fu investito della carica di capitano da parte del maestro boemo Zdenek Zeman, nella complicata stagione 2003-2004, culminata nella retrocessione che, più delle reali carenze organiche del team, fu decisa molto probabilmente dai piani alti del calcio per stroncare il fastidio recante dalle illazioni di Zeman.

Camillo Ciano
Camillo Ciano

Casertani di recente in Irpinia. Nella scorsa stagione approdarono in Irpinia altri due casertani, l’esterno offensivo classe ’90 Camillo Ciano ed il portiere classe ’90 Pietro Terracciano. Per loro l’esperienza è durata poco poiché, dopo esser arrivati in prestito, a fine stagione hanno fatto ritorno presso le proprie squadre di appartenenza. Il talento marcianisano Ciano ha siglato 3 reti in 17 presenze, prima di tornare a Napoli. Stesso discorso anche per l’atleta di Arienzo Terracciano che ritornò al Catania, dopo aver difeso i pali irpini in nove circostanze. Infine non bisogna dimenticare il terzino destro classe ’92 Raffaele Stigliano che nel 2011-2012 vestì la casacca biancoverde per 10 partite in Serie C1, prima di far ritorno alla Casertana. Diversi atleti casertani che hanno vestito la casacca irpina con alterno successo, provando l’ebbrezza di giocare per un team blasonato che la Serie A l’ha giocato per tanto tempo e che ora non vede l’ora di riconquistarla.

 


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