Spezzaferri si gode i tre punti: “Ma la strada è ancora lunga”, Cecere: “Ora tocca ai tifosi”



Spezzaferri e Cecere
Spezzaferri e Cecere

Dopo il 3-0 ottenuto dalla sua Aversa Normanna allo stadio Bisceglia, è raggiante il presidente Giovanni Spezzaferri: “E’ una gioia grandissima, sono soddisfatto della convinzione e del cuore che hanno dimostrato in campo i nostri ragazzi dal primo all’ultimo secondo. Per noi vincere questa gara è importantissimo perché ci consente di guardare con maggiore fiducia la classifica. Ma non abbiamo fatto ancora nulla, dobbiamo lavorare con umiltà e senza farci prendere dall’entusiasmo. Dobbiamo continuare a lottare perché siamo costretti a farlo sino al termine di questo campionato. I calciatori stanno lavorando e lo stanno facendo bene ma si può sempre migliorare e dobbiamo provare a farlo. Siamo riusciti a creare un gruppo e nonostante le difficoltà siamo riusciti a dare la consapevolezza a questo gruppo di potersela giocare con tutti”. Ai tifosi: “Chi ama una squadra deve seguirla, i ragazzi hanno bisogno di sapere che qualcuno è sugli spalti a cantare per loro. I tifosi non si devono allontanare. Per raggiungere questo risultato bisogna essere tutti uniti, è troppo facile venire allo stadio solamente quando si vince. La squadra si incita sempre”. Sulla questione delle penalizzazioni Spezzaferri è chiaro: “Se devono togliere dei punti a qualche squadra sarebbe un bene che lo facessero nel più breve tempo possibile. Solamente così si può evitare di falsare il campionato”. Non ha parlato il tecnico Salvatore Marra e l’amministratore delegato Alfonso Cecere spiega qual è il rapporto tra massimi dirigenti e allenatore: “Abbiamo confermato Marra e Costagliola dopo la sconfitta con il Foggia e le nostre scelte si sono rivelate sagge e corrette. Oggi il rapporto è ottimo, potevamo esonerarlo dopo quella partita ma non l’abbiamo fatto e i risultati ci stanno dando ragione”. E sulla Curva Nord vuota: “Volevo che i giocatori andassero sotto il settore come hanno fatto fino a questo momento anche se non c’era nessuno. Serviva come fatto simbolico. I veri tifosi devono esserci e se vogliono contestare devono farlo allo stadio e non disertandolo”.




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