I fantasisti esistono ancora: nei piedi di Barletta il sogno Promozione della Boys Caserta Maddalonese



Giovanni Barletta (foto Stefan Ionut Di Nuzzo)
Giovanni Barletta (foto Stefan Ionut Di Nuzzo)

La sua fantasia ha fatto le fortune delle tante squadre che si sono assicurate le sue prestazioni. Difficilmente, nei campi polverosi del calcio minore campano, capita di trovare atleti che aspirano ancora a indossare le vesti del trequartista. Una funzione che nel mondo del calcio attuale sta scomparendo e, di fatti, di calciatori che sono ricordati per questo ruolo ce ne sono ben pochi. Tanti come Andrea Pirlo, Riccardo Montolivo e Francesco Lodi hanno dovuto arretrare il loro spazio d’azione, divenendo dei veri e propri registi. Ma c’è chi ancora resiste, fatte ovviamente le dovute proporzioni. Nel girone B di Prima Categoria Giovanni Barletta porta alta la bandiera dei fantasisti, regalando alla sua Boys Caserta Maddalonese quel pizzico di bizzarria che agli altri è negata. Quello che la numero 10 ce l’ha cucita sulle spalle.

Un fantasista con il vizio del goalAgendo tra le linee della difesa e del centrocampo avversario, il calciatore classe ’85 si danna per confezionare passaggi precisi per i due attaccanti Nassim Mendil e Francesco Portone, tanto da affermare con fierezza: “In queste categorie non esiste un tridente come noi. Credo che anche in Promozione si possono sognare un trio del calibro di Mendil-Portone-Barletta”. In tanti casi del passato, i trequartisti sono ricordati per l’ottima propensione all’assist ma non al goal. Non è il caso di Barletta che racconta: “Con la rete segnata sabato scorso contro la Virtus Goti, sono giunto a 11 reti stagionali. Peccato che non sia servito per la vittoria, ora mi accomodo al fianco di Francesco Portone come principale marcatore della Boys. Mi sembra di tornare a tre anni fa alla Real Suessola, quando in due siglammo quarantatré reti (22 Portone e 21 Barletta”.



Francesco Portone e Giovanni Barletta
Francesco Portone e Giovanni Barletta

Ritornare alla vittoria. La Boys Caserta Maddalonese vuole tornare a vincere, dopo i due pareggi raccolti negli scontri diretti con San Marco Evangelista e Virtus Goti. Domani alle 15 al “Benedetta Ferone” di Casolla arriva l’Apice, formazione di medio-bassa classifica contro cui è vietato sbagliare: “Sulla carta è una partita semplice ma questo non ci deve trarre in inganno. Qualche settimana fa hanno costretto al pareggio la Virtus Goti, quindi può essere una partita trappola”. Tornando ai due big match, il maddalonese doc rammenta: “Avremmo potuto raccogliere il bottino pieno nei due scontri diretti. Con San Marco hanno pesato l’assenza mia e di Di Maio, mentre con il Goti siamo andati in vantaggio e non abbiamo chiuso la partita, colpendo due legni e divorandoci un goal”.

Senza paura. La distanza di quattro lunghezze dalla vetta non lo scompone: “Secondo me potevamo uscirne peggio dal doppio turno difficile, quindi per noi va bene così. Mancano ancora tredici partite al termine, per cui tocca a noi dare una svolta. E di questo ne sono sicuro: quando saliremo al primo posto, sono sicuro che difficilmente ci spodesteranno”. Quando poi si tratta di parlare di obiettivi personali, la sua risposta è laconica: “Non contano le gioie personali, bensì l’obiettivo del gruppo che consiste nella vittoria finale. Solo se raggiungiamo quel traguardo, i nostri goal hanno un senso”.

L’aspirazione. Autore di importanti stagioni in Serie D con Casertana, Gladiator e Puteolana, oltre ad aver calcato la Serie C con il Giulianova nella stagione 2003-2004, Giovanni Barletta ha sposato il progetto Boys Caserta Maddalonese per un unico intento: “Il mio sogno è quello di portare la Maddalonese in Promozione. Vincere con il mio paese è un’emozione che voglio vivere a fine stagione”.


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