La sfida speciale di Capua: “A Salerno due anni fantastici, ma domenica vogliamo fare l’impresa”



Il centrocampista Capua (Foto Vincenzo Di Monda)
Il centrocampista Capua (Foto Vincenzo Di Monda)

All’andata ha saltato la sfida per infortunio ma domenica ci sarà e per lui sarà una sfida speciale. Giuseppe Capua, centrocampista dell’Aversa Normanna, racconta a sportcasertano.it la sua esperienza con la Salernitana e gli anni passati all’Arechi: “Con la Salernitana ho giocato due anni e sono stati fantastici perché mi hanno permesso di crescere e di vincere. Prima di arrivare ad Aversa ho vinto un campionato ed ho conquistato una Coppa Italia ed una Supercoppa. E’ una grandissima emozione giocare all’Arechi ed essere incitato dal pubblico presente sugli spalti. Ritroverà vecchi compagni di squadra come Nalini, Gori, Mendicino e Bianchi (che però sarà in tribuna per squalifica). E’ indubbio che sarà per me una sfida molto particolare ma è altrettanto normale che quando scenderò in campo con la maglia della Normanna darò il massimo per conquistare quei tre punti che ci servono come il pane per avvicinarci alla zona salvezza”. Un avversario difficilissimo, sulla carta, la Salernitana così come sembrava una sfida impari anche quella con la Casertana: “La sfida di domenica scorsa potevamo anche vincerla visto che, nonostante un campo impraticabile e sul quale non si poteva fare nemmeno un passaggio di cinque metri, siamo riusciti a mettere sotto la squadra di Campilongo e ai punti avremmo meritato la vittoria. Con la Salernitana sarà altrettanto difficile. Hanno a mio parere il migliore organico della categoria e per questo motivo credo che serva una vera e propria impresa”. Parla dell’obiettivo salvezza: “Non guardiamo alla classifica, so solamente che nel girone d’andata abbiamo perso troppi punti che vogliamo recuperare nel ritorno. Nel calcio nulla è impossibile e alla fine tireremo le somme. Il primo obiettivo è la zona play out ma la salvezza diretta non è impossibile”. E sulla rivoluzione in atto in casa granata è chiaro: “Bisognava fare qualcosa perché la classifica dice che le cose non sono andate nel migliore dei modi. E’ normale che ci siano tanti cambi quando arrivano un nuovo tecnico e un allenatore che ha una visione completamente diversa di fare calcio. Serviva una scossa ed è arrivata. Ora tocca a noi”.




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