Santa Maria La Fossa, Leccia solidale con il Quartograd: “Non mi è piaciuto vincere così”



Salvatore Leccia
Salvatore Leccia

Domenica pomeriggio il Santa Maria La Fossa si è aggiudicato il big match del girone A di Prima Categoria, espugnando il Giarrusso di Quarto con il punteggio di 1-2. Una gara che è stata condizionata dalle dubbie decisioni arbitrali del signor Bartolomeo Santarpia della sezione di Castellammare di Stabia, tanto che sin dalla conclusione il Quartograd ha gridato la propria rabbia contro una direzione che gli ha letteralmente tagliato le gambe (per leggere la cronaca della gara, clicca qui). Le espulsioni giudicate ingiuste di Ceci e Rendente e un atteggiamento minaccioso, mostrato nei confronti della squadra neopromossa in Prima Categoria, fanno sorgere dubbi sull’eventuale premeditazione avverso un progetto che si fonda sulla partecipazione popolare attiva alla gestione di una società di calcio. Una realtà, nata in netto contrasto con la logica capitalistica che spinge la maggior parte delle compagini calcistiche attuali (il cosiddetto calcio moderno ed i suoi meccanismi legati al business e alla vittoria ad ogni costo). In antitesi a tale concetto, il Quartograd si basa su valori come l’aggregazione sociale, l’antifascismo e l’antirazzismo, ma sin dall’inizio della propria vita non ha mai avuto vita facile.

La sensibilità. Secondo il pensiero dei principali dirigenti quartesi, domenica si è toccato il fondo con una sconfitta che sarebbe stata “pilotata” dall’arbitro. L’amarezza e la delusione per tale comportamento hanno indignato il club flegreo, poi nella serata di ieri è giunto un messaggio di solidarietà sulla bacheca facebook dell’ASD Quartograd, da parte di un calciatore del Santa Maria La Fossa. Un evento che ha fatto sbollire un po’ di rabbia negli animi di coloro che il Quartograd lo hanno creato ed in tre anni lo hanno portato dalla Terza alla Prima Categoria, senza mai venire meno ai propri ideali. Salvatore Leccia, il nome dell’atleta dell’attuale capolista del raggruppamento casertano-napoletano che non ha esitato ad esprimere la propria solidarietà nei confronti degli avversari di domenica. Un veterano del calcio minore campano che è da sempre alla ricerca di valori sani, puliti. Del resto l’immagine di copertina del suo profilo facebook chiarisce tutto: la foto in cui lui è intento a mostrare una t-shirt con la scritta eloquente “La Camorra non vale niente”.



ECCO IL MESSAGGIO DI SALVATORE LECCIA

“Sono un giocatore del Santa Maria La Fossa, per l’esattezza il numero 9. Non mi è piaciuto vincere così, le espulsioni erano inesistenti. Da quel momento in poi la partita è stata falsata. Sono rimasto sorpreso in positivo dal comportamento corretto della società e dei calciatori, davvero complimenti. Nonostante il torto subito vi siete comportati da persone PERBENE. Mio figlio gioca a calcio e spero che gli vengono insegnati i vostri stessi valori e la vostra educazione. Grazie per l’ospitalità”.


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