Ora Trento è veramente grande



Grant in azione (Foto aquilebasket.it)
Grant in azione (Foto aquilebasket.it)

Se incominci il campionato con un perentorio 0-8, tra cambi in panchina, sliding doors nel roster e acqua alla gola guardando alla classifica, si sa che è scontato dire che ogni match è importante se non fondamentale. E se anche la sfida di Venezia che sembrava impossibile ha dimostrato che questa Juve Caserta dall’avvento di coach Markovski ha almeno un’anima, la sfida con Trento è più di un’occasione per dimostrare che il peggio è passato, o forse l’alba è ancora lontana. Il Monday Night delle 20, vede di fronte le due sorprese del campionato, con Caserta che ha stupito tutti in negativo e che può dirsi pienamente anche in fase di transizione con un occhio forse anche troppo attento alle sirene di mercato. Trento invece è la matricola terribile che ha fatto così bene finora, anche se in trasferta non ha raccolto molto di quanto seminato, ma può contare su un gruppo giovane, affiatato e che ha tanto talento, nonchè un coach energico come Buscaglia che sa il fatto suo.

Sfumato Chase, che non ha superato le visite mediche, passati in rassegna giocatori di esperienza come Snaer e Blassingame, alla fine le posizioni di Moore e Gaines, seppure in bilico, sono rimaste tali, ma di sicuro il Gm Atripaldi non si lascerà sfuggire le occasioni di puntellare una squadra che negli spot di uno e due, del front court americano, ha delle evidenti difficoltà, sia in attacco che in difesa. Ha lasciato la squadra Gigi Sergio,partito alla volta di Chieti (A2 Silver), mentre è arrivato Tessitori, giocatore comunque giovane e che ha anche il jump dalla media. Ufficialmente dovrebbe dare una mano a Scott e Ivanov perchè Michelori ha un problema al ginocchio, ma conoscendo il gladiatore bianconero e la sua capacità di stringere i denti sarà un’aggiunta al reparto, che forse necessitava anche di un giocatore verticale (208 cm) ma con discreto tiro dalla media e lunga distanza, prerogativa della Dinamo Sassari di Meo Sacchetti da cui proviene. Markovski in vista della gara ha parlato in maniera aperta di necessità di sbloccarsi anche dal punto di vista psicologico, ma la verità che si desume dal gioco di questa squadra è che Sam Young ha le chiavi di questa franchigia. E si badi non dal punto di vista personalistico ed individualista, ma sorprende e non poco vedere la trasformazione di un giocatore di reale pedigree Nba che si sbatta in difesa, che serva assist al bacio creando spazi per i compagni (troppo spesso non sfruttati), prenda rimbalzi con i suoi salti fenomenali e al contempo non rifugga dalle responsabilità quando la palla scotta. E se qualcuno ipotizzava che fosse lui il problema reale di questa squadra, mi sa che invece i guai sono altrove. Al contempo la notizia positiva, oltre all’inserimento crescente di Ivanov, idolo della folla per la sua garra sul campo, e Antonutti, che ha parlato molto bene della città nelle sue prime impressioni post trasferimento, è la grande crescita di Tommasini, che sta oscurando Moore anche oltre i demeriti del play americano. Se lui come Italiano riuscirà a fare quel salto in avanti che significa continuità di rendimento, con il suo fisico strutturato da play atipico (ricorda molto Luca Vitali) e quella gran dose di attributi e faccia tosta che si ritrova, le prospettive saranno importanti. Oltre a Tessitori, seppur ci riferiamo solo in senso figurato, ci sarà il ritorno almeno in panchina per Michele Vitali, forse il vero acquisto per la Juve. E chissà che il recupero della guardia titolare, con lo spostamento di Gaines da sesto uomo con le precampionato, possa rivitalizzare l’americano che aveva così ben impressionato quando le partite non valevano i due punti. E se Mordente dovesse mantenere le sue medie da tre allora il roster casertano si allungherebbe a dismisura e ci sarebbero notizie liete. Ma serve quella maledetta vittoria.
E Trento non è una squadra che si concede facilmente. Reduce dalle belle vittorie con Pistoia e Cremona (questa dopo tre supplementari) e dalla sconfitta a testa alta di Avellino, dove la sofferenza è stata soprattutto nella marcatura Anosike- Pascolo (per il pivot italiano dovrebbe essere una giornata più semplice quella del palamaggiò), la squadra trentina, che nella vecchia Dna lanciò sulla panchina un giovane Enzino Esposito, ha grande solidità, garantita da americani duttili e che sanno ammazzare le gare quando serve. In più una batteria di italiani che cambiano spesso il ritmo con le loro triple. Quintetto molto dinamico, con Toto Forray in cabina di regia, e diffidate sempre delle squadre che hanno un play argentino a orchestrare. Un giocatore dinamico ma che, a differenza di Stone e Johnson Odom, non è la classica point guard americana dotata di grande fisico che può attaccare anche dal post basso il play casertano ex Siena University. In guardia Sanders, americano eclettico, tosto in difesa e capace di segnare dalla media e lunga distanza. In ala piccola, nel duello che probabilmente inciderà di più, Mitchell garantisce spettacolo ad alta quota con Young. Sono due giocatori che per certi versi si somigliano, più esterno il giocatore trentino, più completo quello campano. Sotto i tabelloni Owens garantisce sostanza, mentre il lavoro sporco lo fa Pascolo, che potrebbe non avere rivali sotto canestro se Ivanov e Michelori dovessero avere minutaggio limitato. Forse nella posizione di numero 4, Caserta ha maggiori alternative, con la possibilità di mettere Scott, Antonutti e persino Tessitori anche molto lontano da canestro e provare a far uscire Owens dal suo confort spot anche in difesa. Dalla panchina occhio all’americano Grant, una guardia molto esplosiva e che sa andare in ritmo. Oggetto più misterioso l’altro americano Armwood utilizzato pochissimo da coach Buscaglia. Tanti minuti per gli italiani, con Baldi Rossi che dà agevolmente il cambio a Pascolo in vernice. Flaccadori ha progressivamente aumentato il suo minutaggio in cabina di regia, e pur essendo un classe 96′ sta scalando posizioni anche nelle preferenze di coach Pianigiani per la nazionale, magari più per quella sperimentale, ma di sicuro ha un futuro. Occhio anche a Spanghero, che tende a mettere triple pesanti nei momenti topici della gara. Una squadra ben messa e che ha solide fondamenta nel gruppo nche ha dominato e vinto la scorsa A2 Gold e che ha messo in difficoltà chiunque. Ci si attendono scintille al Palamaggiò per una sfida che può segnare il passo di entrambe le compagini in campionato.



error: Content is protected !!
P