Venezia sogna da grande, attenta Juve



La Reyer in azione (Foto Federica Donadi)
La Reyer in azione (Foto Federica Donadi)

Nel più classico dei testacoda del nostro campionato il posticipo che mette di fronte la Reyer Venezia e la Pasta Reggia è un match sicuramente atipico per contenuti, protagonisti e prospettive a cui ci si approccia. Venezia è un po’ la sorpresa del campionato, avendo inglobato il nucleo degli ex senesi, non da ultimo Spencer Nelson che dovrebbe esordire (possibile l’avvicendamento con l’ex Cameron Moore), con un Phil Goss che ha esperienza da vendere e che è stato un punto certo quando Stone, prima croce ma ora gustosa delizia in cabina di regia, non sembrava rispondere alle attese: il tutto è ben orchestrato da un coach come Recalcati che ha fatto miracoli con squadre peggio assortite e che con la sua pallacanestro semplice e pulita, con tanto materiale a  disposizione le sta facendo fare il salto di qualità. Caserta invece attende davvero una squadra, visto che solo con Cantù, ovvero dopo ben sette giornate ha mostrato a chiunque la guardasse un minimo di quello che è umanamente chiamato basket. In questo si vede l’anima di un coach come Zare Markovski, che l’anno scorso rivitalizzò proprio l’ambiente del Taliercio, sostituendo Mazzon. Peccato che il tassametro delle giornate corra, che Pesaro sia già a 4 punti, mentre la Juve resta fanalino di cosa a zero. Il mercato ha portato un giocatore di grande qualità e di tanti attributi come Ivanov, che in coppia specie con Michelori è il sogno di chiunque ami questo sport per dedizione e voglia di fare. L’inserimento graduale di Antonutti, che giova ricordarlo non disputava un match da 6 mesi, aumenta pericolosità anche sugli esterni, mentre la notizia più positiva è che Michele Vitali già settimana prossima contro Trento potrebbe riavere qualche minuto. La squadra però vive però ancora troppo di extra basket, tra i mugugni della piazza che legge ancora zero nella casella delle vittorie, il mercato che continua a cinguettare di giocatori in arrivo (Brian Chase ed Ebi Ere i più gettonati), coach Markovski che purtroppo in settimana è stato costretto ad un pronto soccorso per un malore, e le tante, troppe voci molto tristi sul futuro della squadra. Non serve questo, ed è proprio per questo che Venezia rappresenta un nuovo punto importante del campionato, anche perchè con la diretta tv nazionale Caserta può dimostrare il suo valore. Sul piano tecnico, lo scontro tra Stone-Ruzzier e Moore-Tommasini in cabina di regia potrebbe far svoltare la gara. L’americano in maglia orogranata è divenuto nelle ultime settimane un giocatore come quello ammirato in maglia Toronto Raptors, con punti nelle mani ma soprattutto gambe marmoree ed allo stesso tempo esplosive, caratteristiche totalmente opposte per Ronald Moore, troppo “play puro” e sottodimensionato. Indubbio dire che Recalcati proverà a giocarsi molte delle sue carte portando i piccoli in post basso. Ed è qui che dalla panchina le nuove leve italiane possono fare la differenza. Tommasini ha giocato la sua miglior partita in A1, mostrando una gran dose di attributi ma soprattutto una concretezza sia in attacco che in difesa, e la sfida contro il giovane Ruzzier, assieme a Della Valle e Mussini in lizza per il titolo di miglior italiano under in circolazione, saprà essere illuminante. Nello spot di guardie Venezia parte nettamente in vantaggio, con Phil Goss che ha punti e responsabilità ma che dopo l’esperienza romana ha raggiunto la maturità cestistica di chi oramai ne ha viste tante. Caserta ha Gaines, troppo discontinuità nell’arco della stessa gara, e come alternativa quintetti atipici o Mordente, che non può tirare la carretta come negli anni a Milano e Treviso. Interessante la sfida sulle ali. Venezia ha una batteria interessantissima con Dulkys, lituano e di scuola purissima, ovviamente specializzato nel tiro dalla lunga, cui si aggiunge un Jeff Viggiano che quando vede la Juve sa sempre farsi trovare pronto. Più vicino al canestro Hrvoje Peric garantisce punti ed energia, Thomas Ress ha classe da vendere, e l’aggiunta di Spencer Nelson aggiunge IQ e ballhandling all’attacco. Ortner come pivot è sempre una garanzia. Per Caserta Young, almeno nelle parole del suo coach è cresciuto molto nelle ultime settimane, calandosi al meglio nella realtà oltreoceanica in cui si è venuto a trovare. Se riuscirà ad evitare qualche manierismo di troppo e inizierà ad avere maggiore fiducia anche nei suoi compagni, i risultati potrebbero vedersi, questo perchè con gli innesti di Antonutti e Ivanov il campo può aprirsi e la difesa è più solida, e quando Michelori gioca in mezzo c’è molto più equilibrio. Scott deve svegliarsi dopo alcune partite dalla precisione al tiro e dalla presenza da fantasma sul campo. I valori sono tutti a favore della Reyer, ma in queste sfide non sempre vince la squadra più forte sulla carta.




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