Le pagelle di Virtus Roma-Juvecaserta: si salvano Mordente e Howell, delusione Moore



Gaines in azione al Palatiziano (Foto Antonio Fiacco)
Gaines in azione al Palatiziano (Foto Antonio Fiacco)

La Pasta Reggia Caserta esce sconfitta 75-62 dal ‘Palatiziano’ al termine di una gara dai due volti. Dopo i primi due quarti accettabili, Caserta si scioglie compromettendo l’esito dell’incontro. Tra i bianconeri si salvano soltanto Mordente e Howell.

Moore 4,5: Evanescente. Non riesce a tenere per mano la suqadra nel ritmo e nella scelte sui ventotto metri di campo. La non presenza di troppe mani da armare è un’attenuante di poco peso.



Gaines 5: Gioca un primo quarto senza nemmeno guardare il ferro. Poi si prende qualche responsabilità, ma troppo poco in un momento in cui alla Juve servivano i suoi punti in assenza di Vitali e Young. Ha un sussulto di orgoglio nel finale.

Howell 6: Di stima. Nonostante i 39 gradi di febbre misurati prima di scendere in campo, l’ex Nc State dimostra di che pasta è fatto e che solidità può avere in mezzo all’area.

Scott 5,5: Una sorta di media matematica tra il primo ed il secondo tempo. Parte sparando verso l’anello qualsiasi cosa gli capiti tra le mani, senza mai sentire il rumore della retina. Dalle sue mani ci si aspettava lo stesso discorso di Gaines.

Mordente 6: Passa gran parte del tempo a predicare calma e a catechizzare i compagni di squadra. Infila qualche canestro importante prima di passare come una trottola dal ruolo di guardia a quello di play per l’inconsistenza giornaliera di Moore e qualche palla persa di Tommasini nel finale (5 rimbalzi e 4 assist).

Michelori 5,5: Tanti minuti in campo, tanto sudore, ardore, ma pochi canestri: solo 5 punti a referto.

Tommasini 5,5: Tanta presenza nel momento del sorpasso bianconero e quando in campo era insieme a Moore e Mordente. Qualche defaillance di troppo in cabina di regia nel momento cruciale.

Molin 6,5: Poteva farci davvero molto poco se non provare a mescolare le carte in tutti i modi in attacco e in difesa. Doveva ruotare a sette ed è stato costretto a scendere a quota 6 per lo stato febbrile di Howell.


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