Giovanni Galdo e Marco Mazziotti, due allenatori della periferia napoletana che domani si trovano di fronte. Nel match delle 16 al “Mario Piccirillo” entrambi non solo si affrontano a duello nella prima giornata del girone A di Eccellenza ma sfidano il proprio passato. Quelle stesse squadre che hanno dato ad ambedue l’opportunità di debuttare alla guida di una prima squadra. Nel 2008-2009 Galdo portò alla salvezza il Quarto, nel 2009-2010 Marco Mazziotti ottenne un sorprendente settimo posto con la baby-gang del Gladiator. Sono passati diversi anni da quelle esperienze, ma nessuno dei due dimenticherà facilmente le emozioni della prima volta in panchina.
L’INTERVISTA A GALDO. Destini incrociati per i due allenatori che non hanno voglia di sfigurare nella prima di campionato. Abbiamo intervistato entrambi ed ora in primis pubblichiamo l’intervista di Giovanni Galdo, attuale allenatore del Gladiator.
Mister, domani inizia il campionato di Eccellenza. Debutto subito contro il suo passato, quello stesso Quarto con cui ha avuto il primo incarico in una prima squadra?
È stata una bellissima esperienza con il team flegreo. E’ stata la prima società che ha creduto in me, quando da poco avevo compiuto 34 anni. Ci salvammo poi due anni dopo, nel 2010-2011, a sei giornate dalla fine fui chiamato a sostituire Pierfrancesco Ulivi (attuale allenatore dell’Atletico Vesuvio Herculaneum).
Tanti ricordi ma domani è tutta un’altra storia.
Non sputo nel piatto in cui ho mangiato, però domani mi spetta pensare unicamente al Gladiator. Per me una partita vale l’altra e non farò caso a chi c’è di fronte. Servono solo i tre punti.
Ieri è arrivata l’ufficialità dell’acquisto di Nunzio Majella. Un ingaggio importantissimo per il reparto offensivo?
Ci stiamo lavorando da qualche settimana. Mancava il tassello importante e credo che abbiamo scelto uno dei migliori calciatori in circolazione.
Ci sarà qualche stravolgimento nelle prossime settimane?
Con Majella la squadra è al completo, ad eccezione di qualche under che stiamo cercando sulle fasce. Stiamo vedendo in giro ma se non riusciamo ad individuare i ragazzi giusti, restiamo così.
Lei ha sempre parlato di salvezza. Con l’acquisto di Majella, l’asticella sale o resta sempre fissata allo stesso obiettivo?
Più che di salvezza, ho sempre parlato di campionato normale. Siamo partiti il 24 agosto che non c’era niente ed ora abbiamo una squadra. Scenderemo in campo rispettando tutti, dalla meno blasonata fino alla Turris. Ci aspettano trenta finali che vogliamo affrontare nel migliore dei modi.
