Gladiator ancora senza staff: il tempo stringe per il ripescaggio



Il portone del Piccirillo chiuso, emblema dell'attualità neroazzurra
Il portone del Piccirillo

Una calma apparente tiene in ansia il mondo calcistico sammaritano. Gli aficionados dello stemma gladiatorio stanno attendendo da qualche settimana che finalmente venga fatta luce sul nuovo staff societario. Un momento che tarda ad arrivare e mette in apprensione anche gli animi meno esagitati. La data che ogni sostenitore sammaritano ha cerchiata con il rosso nel calendario è quella del 4 luglio, giorno in cui è fissata la scadenza per presentare il ripescaggio in Serie D. Tutti i tifosi si augurano, infatti, che il Gladiator presenti la domanda di ripescaggio e concorra per strappare uno dei pochi posti disponibili a ritornare nella griglia di partecipazione alla prossima “quarta serie”.

Il commissario straordinario Massimo Savoia è il primo che spera in questa opzione ma, affinché tutto vada per il meglio, sono necessari due passaggi insormontabili. In primis la domanda di riammissione, al campionato in cui è giunta la retrocessione, può essere inviata da una società dotata di uno staff dirigenziale stabile. Difficile infatti che venga presa in considerazione tale ipotesi, se a capo di un club ci sia un commissariamento straordinario che, non bisogna dimenticarlo, è una figura temporanea. In seconda istanza, e questo è il problema più ampio, bisogna far brillare le casse. Dunque, serve pagare le pendenze e risolvere i casi debitori, causati dalle vertenze. Ovviamente la corsa al ripescaggio sarà complicatissima, ma solo con la risoluzione di tali problemi si può sperare, almeno in minima percentuale, alla riammissione nella categoria Interregionale. Altrimenti dopo due anni, l’Eccellenza ritornerà ad essere la categoria in cui militerà il Gladiator.




error: Content is protected !!
P