L’Aquila Rugby torna in Eccellenza, è festa per Cocchiaro e Di Cicco



Al centro Di Cicco e Cocchiato con in mano la Coppa della Serie A (foto Facebook)
Al centro Di Cicco e Cocchiato con in mano la Coppa della Serie A (foto Facebook)

Venti anni fa esatti L’Aquila Rugby 1936 vinceva lo scudetto, 20 anni dopo ritorna in Eccellenza, dopo un solo anno di purgatorio di Serie A e dopo la grandissima e cocente delusione dello scorso anno e la retrocessione all’ultimo secondo di gioco. Quella della squadra neroverde è singolare, a tratti tragica e per certi versi eroica, dal sapore di uno sport che si fatica trovare nel mondo odierno. Come dimenticare il terremoto del 2009 e i giocatori aquilani, capitan Zaffiri in testa a scavare, la morte del giovane Lorenzo Sebastiani sotto le macerie del sisma e poi le difficoltà economiche, l’assoluta mancanza di una società di spessore alle spalle in grado di garantire uno stipendio ai giocatori e poi la cavalcata trionfale conclusasi a Parma (stadio ‘XXV Aprile) al termine di una stagione esaltante in Serie A nella finale play-off contro il Rugby Lyons Piacenza col punteggio di 28-18. L’accesso in finale è avvenuto per delibera presidenziale FIR, in quanto la vincitrice del girone 2, rugby Badia, non avendo iscritto la squadra Under 18 al campionato non aveva i requisiti necessari per partecipare alla fase finale del torneo cadetto. Bentornata L’Aquila, compagine che anche i supporters dell’Atalanta, la squadra di calcio di Bergamo, hanno quasi adottato per certi versi. In questi giorni sui social media si vedono gli hashtag #savelaquilarugby, per sensibilizzare imprenditori e investitori a rilevare il club ora che è tornato in Eccellenza e forse pagare qualche stipendio arretrato ai giocatori.  In questa squadra che ha centrato la promozione, allenata da coach Raineri militano due atleti ‘casertani’ Alessio Cocchiaro e Luca Di Cicco, tallonatore uno classe 1991 e terza linea l’altro sempre del 1991, prodotti delle giovanili del Clan. Partiti per l’Abruzzo tre anni fa i due atleti della compagine della palla ovale di Santa Maria Capua Vetere hanno saputo ritagliarsi spazio fino a giocare da titolari ed essere punti fissi di un gruppo in cui ci sono tanti giovani atleti di prospettiva. Memorabili anche le performance canore di Cocchiaro e Di Cicco nell’inno de L’Aquila, il cui video è facilmente rintracciabile in rete. Due ragazzi con caratteri diversi, ma con la stessa grinta in campo, predestinati da sempre, e che cercheranno di ripercorrere i passi di altri grandi giocatori nati rugbisticamente a Santa Maria e poi esplosi.

Cocchiaro e Di Cicco con Totò Perugini
Cocchiaro e Di Cicco con Totò Perugini

Per citarne uno su tutti: Totò Perugini, che qualche giorno fa ha giocato l’ultima partita della sua carriera ricca di successi e riconoscimenti, durata 18 lunghi anni e partita dalla Seniores del Clan nel 1996. Perugini, tra l’altro esplose proprio a L’Aquila. E proprio da Perugini, al suo locale ‘per rugbisti’ il Galloway di Parma (aperto assieme a Fabio Ongaro) Cocchiaro e Di Cicco hanno festeggiato con i propri compagni la promozione in Eccellenza. Insomma un po’ di Clan in questa festa neroverde, un po’ di Santa Maria nello sport che ancora è capace di unire. Intanto, salviamola davvero quest’Aquila e un grosso augurio a Cocchiaro e Di Cicco per il primo dei traguardi che dovranno raggiungere nel rugby, ma anche nella vita. Ovviamente, il Clan, appena eliminato dai play-off per la Serie B, ha almeno un motivo per sorridere.




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