La Juve ha le idee chiare



Il gm Atripaldi con  Ronald Moore
(Foto Gennaro Buco)
Il gm Atripaldi con Ronald Moore
(Foto Gennaro Buco)

Equilibrio tra concretezza e spettacolarità. E’ stato questo il responso o se vogliamo il ‘desiderio’ dei due veterani in vista della prossima stagione. Un desiderio che sia il capitano Marco Mordente che Andrea Michelori, sottoporrebbero volentieri all’attenzione di coach Molin e del giemme Atripaldi che ormai sono già impegnati nella ricerca dei nuovi componenti della prossima stagione. Un suggerimento che potrebbe essere anche già nella mente di chi sta operando sul mercato anche se solo al momento nell’ambito dei contatti, nell’ambito dei sondaggi, delle liste e delle conoscenze per capire come e quando muoversi in vista del buon ‘affare ‘ per la prossima stagione. Già perché l’idea dei due veterani bianconeri di avere una squadra che essenzialmente non perda quella verve che in tanti casi è stata la salvezza della Juve in termini di contropiedi o transizioni primarie o giochi ad alta quota, ma che possa contare allo stesso tempo anche la concretezza necessaria di fare altrettanto a difesa schierata o nei momenti ‘morti’ o in cui gli avversari ti tolgono il respiro con il pressing e bloccano le tua ali, è stato anche il pensiero più volte messo in evidenza e sottolineato da parte di coach Molin nel corso della stagione e che forse è costato anche il periodo buio delle cinque sconfitte consecutive del girone di andata. Un’idea che si è rafforzata, poi, dai miglioramenti che una squadra a tratti monodimensionale, ha fatto nel corso della stagione e da quel pensiero fisso per la stagione successiva che prevedeva l’ipotesi di cosa sarebbe successo e cosa potrebbe succedere se la base di partenza della nuova stagione sarebbe un gradino avanti a quella dalla quale si è partiti lo scorso agosto. Ed ecco che allora quell’equilibrio tra gioventù ed esperienza che non necessariamente vuol dire tra un trentenne e un ventitreenne, è stato alla base dell’idea sia dei contratti pluriennali di inizio stagione scorsa, ma anche delle riconferme. Ed allora ecco che nonostante la carta di identità l’idea di riavere ancora Michele Vitali e Claudio Tommasini è parte del discorso di cui sopra. Due giovani nel corpo e nella mente, am che dopo la stagione scorsa possono definirsi su di un gradino diverso e più in alto della LegaA rispetto alla scorsa stagione. Due che sono cresciuti a suon di esperienze sul campo, a suon di urla e rimproveri di coach Molin che a conti fatti dovrà usarne di meno nella prossima stagione. Non differente il discorso per Ronald Moore e Carleton Scott. Il primo è arrivato in stagione in corsa e quindi era lecito che ci mettesse un tantino in più nell’ambientarsi un momento in cui invece, gli veniva chiesto un quasi tutto e subito. Esserci dall’inizio sicuro sarà un qualcosa che agevolerà il lavoro di Molin. Stesso dicasi per Scott che passo dopo passio in stagione è migliorato e che ora è stato addirittura promosso in quintetto. Anche in questo caso due pedine giovani, atletiche e che nella prossima annata potranno sedersi anche allo stesso tavolo di Mordente e Michelori e ritenersi – con diverso grado – dei veterani di questo campionato rispetto a chi magari arriverà e sarà alle prime armi. Di sicuro non sarà colui che vestirà i panni della guardia tiratrice. Dopo l’annata altalenante di un rookie come Roberts, il duo Molin-Atripaldi, vorrebbe puntare su di un giocatore che abbia le caratteristiche fisiche del texano, ma con più punti nelle mani e conoscenza del campionato. Da qui, stando ai rumors, l’idea di Taquan Dean che nell’ultimo anno non ha mai nascosta la volontà di vestire il bianco ed il nero di Caserta (ci fu anche un tweet che allarmò tutti gli aficionados nei primi mesi del 2014). Il suo ottimo rapporto con Atripaldi ed anche della realtà campana, potrebbero essere i tasti giusti da toccare per portarlo all’ombra della Reggia. Nell’ambito dello stesso corridoio dei rumors ci resta anche quello legato ad un’altra vecchia conoscenza del General Manager casertano: Marco Laganà. L’idea del prospetto italiano oro con l’Under 20 sarebbe molto suggestiva, ma andrebbe affrontata e valutata con le pinze. Resterebbero poche altre pedine come per esempio la scelta dello status degli altri due lunghi e il completamento di tutto il pacchetto squadra, che però avrà come giusto che sia tempi lunghi in un’estate che si annuncia calda, ma non torrida come la scorsa dove la carta affidata da Iavazzi e Barbagallo ad Atripaldi e Molin era quasi completamente bianca.




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