Caserta riabbraccia ‘Enzino’: Esposito in bianconero dopo 21 anni



Esposito con la maglia della Phonola tricolore '91-'92
Esposito con la maglia della Phonola tricolore ’91-’92

Nove anni a Caserta, due a Bologna (sponda Fortitudo), NBA con i Toronto Raptors, Pesaro, Pistoia, tre anni a Imola, Udine, Roma, Capo d’Orlando e nel mezzo Gran Canaria, Scafati, Murcia, Casale, Gragnano e Ozzano. Quindici maglie in quasi trent’anni di carriera. Più di 8000 punti solo in A1. Uno scudetto e una Coppa Italia gli unici trofei vinti di una carriera che gli ha dato decisamente meno di quanto meritasse. Enzo Esposito, ‘El Diablo’ è tornato a casa. Riparte da dove aveva iniziato esattamente trent’anni fa. Giovanissimo fu lanciato da Franco Marcelletti in quella Indesit che si stava affacciando al grande basket. Guardia tiratrice  spesso immarcabile, Esposito è stato il primo italiano ad andare in doppia cifra in una gara di NBA (18 punti contro i Knicks nel 1996). Torna in Italia e indossa la canotta della Scavolini Pesaro. Un anno e mezzo con alterne vicende quindi è a Pistoia prima di approdare a Imola, praticamente la sua seconda casa. In biancorosso ritrova quel Cristiano Fazzi che lo ha visto crescere ogni pomeriggio ai tempi di Caserta. Il ’99-2000 a livello personale è la stagione migliore: 933 punti segnati con una media di oltre trentuno a partita. Nell’estate 2001 si lascia convincere dal gm Sarti accettando la proposta della Snaidero Udine. In neroarancio ritrova il ‘gemello’ Gentile, ma le cose ben presto non funzioneranno e dopo diciotto gare si trasferisce in Spagna al Gran Canaria. Torna nella ‘sua’ Imola e gioca in A2 anche con Scafati prima di accettare l’offerta della Virtus Roma. Una vera e propria apparizione: tredici gare e nuovamente in Romagna, giusto in tempo per sfidare (e asfaltare a Castelmorrone) la Pepsi Caserta. Cinque partite al Murcia poi sì allo Junior Casale. Conclude il 2006 in Lega A con l’Orlandina. Nel 2006-2007 è in B1 con il Gragnano, ma disputa appena 13 gare. L’anno successivo è ad Ozzano dove rimane fino al 2009 quando la sua carriera di cestista sembra al capolinea. Decide allora di diventare allenatore e riparte da Trento (la vecchia B2). Quindi stagione poco fortunata ad Agrigento retrocedendo dalla A dilettanti e a quasi 45 anni gli si prospetta l’opportunità di tornare a ‘bruciare’ la retina. Imola (sempre lei) gli offre il ruolo di allenatore-giocatore nella serie A Gold. L’esperienza si conclude prima del tempo e quando la dirigenza bianconera pensa a lui per un ruolo tecnico all’interno della futura Juve non può proprio rifiutare. Bentornato a casa Enzino…

Esposito ai tempi della Snaidero
Esposito ai tempi della Snaidero

 



Un giovanissimo Esposito a canestro con la maglia della Mobilgirgi
Un giovanissimo Esposito a canestro con la maglia della Mobilgirgi

 

Esposito contro Richardson
Esposito contro Richardson

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esposito piange di gioia con Marcelletti dopo la conquista del tricolore a Milano
Esposito piange di gioia con Marcelletti dopo la conquista del tricolore a Milano

 

Maggiò mostra orgoglioso la maglia dei Raptors di Esposito
Maggiò mostra orgoglioso la maglia dei Raptors di Esposito

 

Esposito e Gianfranco Maggiò durante la presentazione del libro 'El Diablo'
Esposito e Gianfranco Maggiò durante la presentazione del libro ‘El Diablo’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esposito in maglia Scavolini
Esposito in maglia Scavolini

 

Esposito con la Sanidero Udine
Esposito con la Sanidero Udine

 

Imola la seconda casa di Esposito
Imola la seconda casa di Esposito

 

Esposito con la Mabo Pistoia
Esposito con la Mabo Pistoia

 


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