Gladiator, l’investitura di Stellato all’insegna dell’incertezza economica



Una veduta dello stadio 'Piccirillo' di Santa Maria Capua Vetere
Una veduta dello stadio ‘Piccirillo’ di Santa Maria Capua Vetere

Non è tardata ad arrivare la risposta di Massimo Savoia al duro attacco subito dal commissario straordinario Francesco Stellato. Il vecchio segretario del Gladiator, incarico ricoperto fino al 17 gennaio scorso, non ha digerito le parole di quella persona che lui stesso ha candidato come traghettatore del club neroazzurro, in quel momento di stand-by originatosi dopo l’addio di Vincenzo Vito. Ma Stellato ha pian piano cambiato barca ed ha subito l’influenza di Rosario Cicia, tanto da modificare in poco tempo le sue scelte societarie. Tanto che, mal consigliato da chi non si sa, ha ritenuto opportuno effettuare un conteggio alquanto ambiguo nella divisione dei 13.804 euro che sarebbero dovuti entrare nelle tasche dei calciatori, staff tecnico e collaboratori.

Come evidenziato dal “sarebbero”, il condizionale è d’obbligo in questo caso poiché di quella somma si sono volatilizzati quasi 7.000 euro che ancora oggi non sono stati reperiti. Scomparsa della metà della prima tranche che è stata certificata, in seguito ad un conteggio più approfondito fatto da Daniele Luongo, attuale responsabile neroazzurro dopo che l’ex bandiera neroazzurra ha subito un’inibizione di sei mesi, e Massimo Savoia. Ciò ha imbestialito i calciatori che si sono rivolti in malo modo a Stellato e non gli stanno consentendo di rimettere piede al Piccirillo. Infatti Stellato manca dall’impianto di via Martiri del Dissenso da fine marzo, data in cui sono stati effettuati i pagamenti. E non è servita neanche l’elargizione dei nuovi 5.000 euro promessi dal sindaco Biagio Maria Di Muro a risolvere il contrasto: soldi destinati ai calciatori che hanno firmato da gennaio come Simonetti, Diana, Laezza etc, .



Una situazione paradossale di un commissario straordinario che non ha voglia o “può” presentarsi al campo, pena l’atteggiamento minaccioso di atleti e collaboratori, tanto da lasciare gli assegni di 5.000 euro al casello autostradale di Santa Maria Capua Vetere nelle mani di Daniele Luongo. Episodi da film di gomorra che sinceramente hanno stancato una tifoseria che in questo momento ha solo voglia di salvarsi. Ma, onde evitare fraintendimenti, è bene chiarire che si tratta di due somme distinte e separate che mantengono in vita il Gladiator ma che non fanno luce sulle tante informazioni “sotterranee” che difficilmente verranno rivelate da chi di dovere.

Con questo non vogliamo di certo dire che Stellato si sia intascato i soldi. No. La somma è entrata nella disponibilità di coloro che gravitano intorno al Gladiator e non permettono che il club sammaritano spicchi il volo verso la purezza e la trasparenza. Fino a quando certe persone vorranno fare i propri interessi sulla creatura calcistica, non ci sarà futuro per il pallone a Santa Maria Capua Vetere.


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