La trappola Sutor sul cammino della Juve



Brooks in azione, i suoi canestri saranno determinanti (Foto Giuseppe Melone)
Brooks in azione, i suoi canestri saranno determinanti (Foto Giuseppe Melone)

Se le parole di Lele Molin potevano essere sembrate non abbastanza risonanti nel sottolineare l’importanza della sfida di questo pomeriggio contro la Sutor, al suo fianco nella stessa conferenza stampa anche Marco Atripaldi, ha voluto gettare benzina sul fuoco dell’attenzione e tenere la fiamma della stessa bella alta e vivace. «Quella contro Montegranaro – ha commentato lo stesso general manager della compagine di Pezza delle Noci – è la partita trappola se ce ne è una in questo campionato. Non possiamo certamente fermarci a guardare quelle che sono le vicende extracestistiche o gli addii di una squadra che negli ultimi tempi ha dato dei segnali forti e chiari e che non possono assolutamente essere ignorati. Non ultimo quello arrivato in terra lombarda in quel di Varese, dove da la partita di Montegranaro e quella dei padroni di casa, ci devono nella maniera più assoluta portare ad accendere tutti i campanelli di allarmi possibili ed immaginabili. E’ per questo che non possiamo dare nulla per scontato in campo e sugli spalti. Ed è, dunque, per la stessa ragione che abbiamo creato una promozione che potesse incentivare e dare quella spinta in più nell’essere al fianco della squadra, ma anche di quelli che fino a questo momento non ci ha mai lasciato da soli. A prima vista la partita con la Sutor – ha concluso Marco Atripaldi – potrebbe essere priva di appeal, ma per noi questa rappresenta un’occasione importante e fondamentale per continuare a guardare avanti in classifica e che quindi non possiamo perdere e per farlo abbiamo bisogno della spinta e dello sprono di tutti». Insomma va dritto alla carica il dirigente casertano, le cui parole fanno seguito a quelle che denunciavano quel pizzico di rilassatezza in tutto l’ambiente e che in partite del genere possono anche essere l’elemento discriminatore tra la vittoria e la sconfitta, pronunciate da Lele Molin. Non poteva essere altrimenti, considerando quanto successo nella scorsa giornata di campionato dove la vittoria a Varese dei marchigiani è stata considerata come l’impresa della settimana e forse anche del mese intero. Una vittoria che ha dato respiro e quel pizzico di speranza di rivedere la luce in fondo al tunnel ai gialloblù. Ma anche una vittoria che ha mosso la casella delle vittorie in trasferta dei sutorini che fino a sette giorni orsono era bloccata a quota una (42,9% da due; 35,8% da tre punti e 18 palle perse nelle due vittorie esterne in stagione che diventano 16 nelle sconfitte, ma con il 39% da due e 38% da tre punti). Il dato complessivo, infatti, con il quale la truppa di coach Recalcati si presenta all’ombra della Reggia è di 9 sconfitte e due soli successi che commisurati ai tanti problemi che la Sutor ha avuto sono anche un qualcosa da conservare come oro colato. Di certo il bottino della Juve ‘on the road’ è di un solo passo migliore rispetto a quello marchigiano: 3 vittoria e otto sconfitte. La buona notizia, però. È che la Juve giocherà in casa, giocherà tra quelle mura amiche dove Caserta ha sempre prodotto un basket diverso in termini di consistenza e di esecuzione di verso da quello fatto ammirare in viaggio per lo stivale tricolore (56,5% da due; 32,4% da tre punti, una media di 98 di valutazione finale, solo 12 palle perse di media, ma soprattutto 13 assist nelle 7 vittorie a fronte delle 4 sconfitte dove la differenza l’ha fatta la percentuale dalla lunga distanza che scende fino al 23,5%). Basta chiedere alle varie Pistoia, alle varie Reggio Emilia e soprattutto ad Avellino che hanno avuto modo di saggiare proprio la consistenza prima mentale e poi tecnica di una squadra che sembrava ormai pronta a bissare anche lontano da casa prima di cedere il passo di volta in volta con l’ultimo successo risalente al 26 dicembre del 2013. Tra gli alberi del Palamaggiò, invece, riecheggia ancora la roboante e schiacciante vittoria contro i lupi di Avellino, riecheggia ancora quella grinta, determinazione e forza di volontà che ha spazzato via gli irpini irrompendo prepotentemente all’interno della griglia dei playoff. Una griglia che ha scricchiolato dopo Brindisi e che ora Mordente e compagni voglio provare a rimettere al centro del villaggio casertano con un’affermazione all’interno della prima delle due partite casalinghe in programma a Pezza delle Noci, ne è consapevole persino coach Charlie Recalcati che nel presentare la sfida in terra casertana ha cosi commentato: «Il Palamaggiò resta un fattore importante per una squadra che potrebbe anche essere la rivelazione del campionato e che può aspirare ai playoff. Una squadra che ha cambiato qualche pedina, ma non la sostanza del suo gioco. Da parte nostra siamo consapevoli di dover fare la nostra partita come a Varese, ma non possiamo nemmeno basarci su alcuni punti deboli dei nostri avversari come le percentuali da tre, considerato che all’andata in casa nostra il dato era molto simile e poi tutti sanno come è andata a finire». 




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