Cellole, le due dediche speciali di Francesco Ruberto



Francesco Ruberto, attaccante del Cellole (foto Giuseppe Verrico)
Francesco Ruberto, attaccante del Cellole (foto Giuseppe Verrico)

Sabato è stato l’inaspettato uomo derby. Ha deciso una partita cruciale in un momento decisivo per le sorti di due squadre, Cellole e Sessana, in questa parte finale di campionato. Glaciale e implacabile ha capitalizzato l’unica vera occasione che gli è capitata nella partita ed è bastato per indirizzare la sentitissima sfida verso Cellole. Francesco Paolo Ruberto, attaccante classe ’81 nato a Leonberg in Germania ma cresciuto proprio nella cittadina domiziana nella quale risiede tutt’ora, si è preso il lusso di togliersi una soddisfazione immensa in un’annata finora difficile sia per lui che per la sua squadra. Quella contro la Sessana è stata infatti la prima rete stagionale per il centravanti rossoblù che partiva titolare per la seconda volta in campionato. A dire il vero non sarebbe dovuto scendere in campo dall’inizio nemmeno sabato, poi un lieve malore ha colpito il suo compagno Lombardi nel riscaldamento ed è toccato a lui; ma il fiuto da bomber non si scorda, così Francesco si è fatto trovare prontissimo e ha deciso la partita con una zampata al minuto 41’. Un gol pesante che ha rilanciato le ambizioni salvezza per i rossoblù e, allo stesso tempo, ha fermato la corsa alla vetta della Sessana, che veniva da sette vittorie consecutive.

Il destino ci ha messo il suo zampino sabato, – dichiara Ruberto – non sarei dovuto scendere in campo dall’inizio, infatti vestivo la maglia numero 17, ma appena dopo il riscaldamento Vincenzo (Lombardi, ndr) ha accusato un lieve malore e quindi è toccato a me. Sono sceso in campo voglioso e determinato e stavolta, a differenza di tante altre partite, mi è andata bene. Alla grande direi, sono davvero contento.”



Il gol e la vittoria hanno portano con sé due dediche speciali: “ Voglio dedicare questo gol a una persona scomparsa qualche mese fa, ‘Zio’ Sergio Primasso, presidente onorario della Virtus Carano. Una persona che mi è rimasta nel cuore quando ho vinto quel fantastico campionato di Seconda Categoria con la Virtus; un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita al calcio caranese. Il gol è tutto suo, non ci sono dubbi. Invece – continua il bomber rossoblù –  la vittoria è dedicata al nostro attuale presidente Achille Sauchella che, purtroppo, sabato non ha potuto gioire insieme a noi per l’aggravarsi delle condizioni di salute del suocero, il quale non ce l’ha fatta e ci ha lasciato il giorno dopo la partita. Esprimo le mie più sentite condoglianze al presidente e a tutta la sua famiglia. “

Una vittoria speciale, oltretutto in un derby molto delicato, che rilancia le vostre ambizioni salvezza: “Quella di sabato è stata una vittoria sofferta, importante e inaspettata. Poche persone avrebbero scommesso su un nostro successo, abbiamo ribaltato i pronostici e portato a casa tre punti fondamentali. Per la lotta salvezza sarà una lotta serrata fino alla fine, non vedo squadre più favorite di altre; ogni domenica c’è qualche risultato a sorpresa. Noi dobbiamo ripartire già dalla prossima partita con la determinazione e la voglia di fare risultato che abbiamo messo in campo contro i gialloblù, mancano sei finali, alla fine si faranno i conti.”

Il metodo Iovino (il tecnico assente sabato per motivi di salute) comincia a dare i suoi frutti: “Con il nuovo mister abbiamo iniziato un percorso diverso, fatto di allenamenti più duri dal punto di vista atletico che cominciano a pagare. Ora iniziamo a stare meglio fisicamente e a giocare per tutti i 90 minuti di partita. Le vicissitudini varie che hanno attanagliato questa squadra non ci hanno permesso di fare insieme una buona preparazione fisica, è dura cambiare tante pedine in corso; sabato si è vista in campo una squadra che ha combattuto fino alla fine per portare a casa la vittoria, continuando così possiamo vincere il nostro campionato, ovvero la tanto agognata salvezza. Di solito non si dovrebbe parlare di singoli ma, per quello visto sabato in campo, ci tengo a sottolineare la prestazione superba del nostro numero uno, D’Auria; ha fatto cose straordinarie, non solo in questa partita.”

Sabato c’è stata una sfida nella sfida. Dall’altra parte del campo c’era tuo fratello Mario, ma stavolta il fratello maggiore ha avuto la meglio: “ E’ sempre strano giocare contro mio fratello, allo stesso modo lo è affrontare Carletto (Lepore, ndr); siamo cresciuti insieme, sempre fianco a fianco, tutti cellolesi, perciò un po’ mi è dispiaciuto di aver segnato proprio contro di loro. Ma il calcio è così e io ho solo pensato a dare il massimo per i miei colori. Mi spiace se abbiamo rallentato la loro rincorsa alla vetta della classifica, per la lotta al vertice sono di parte e spero che vinca la Sessana. E’ stata una brutta battuta d’arresto ma sono convinto che se la giocheranno fino alla fine. Spero che alla fine sia noi che loro potremo festeggiare per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi “. 


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