Casertana niente drammi, ma bisogna cambiare marcia



Francesco Marano in azione ad Aprilia (Foto Giuseppe Melone)
Francesco Marano in azione ad Aprilia (Foto Giuseppe Melone)

L’allarme è scattato. E’ innegabile che qualcosa non gira più come prima. Due sconfitte di fila non arrivavano addirittura da settembre quando prima il Cosenza violò il Pinto poi il Gavorrano fece scattare l’esonero di Capuano. La Casertana è in calo e per certi versi c’era da aspettarselo. Iniziare una lunghissima rincorsa che ha portato i falchetti nel giro di cinque mesi dalla penultima allaprima posizione, alla fine ti fa spendere energie psico-fisiche non indifferenti. Ad Aprilia l’approccio è stato pessimo: quindici minuti in balia di una squadra che in casa è (quasi) imbattibile e in trasferta ha conquistato la miseria di tre punti. Decisamente troppi per la capolista, troppi per una squadra tecnicamente superiore, ma che in campo non lo ha fatto notare. Le motivazioni in tutti gli sport fanno la differenza. Così come la fame di vittoria. L’Aprilia era a digiuno, la Casertana no e si è visto. Ugolotti, così come D’Alterio, hanno accennato ad un calo mentale perchè se inanelli diciannove risultati utili consecutivi può arrivare un momento di blackout. Al ‘Quinto Ricci’ il gol di Agodirin ha addirittura illuso tifosi e stampa al seguito perchè giocando al di sotto della possibilità e trovarsi avanti a poco meno di venti minuti dal termine è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. E invece neppure il tempo di annotare il quinto gol del nigeriano che arriva l’inzuccata di Cafiero (a segno anche nella gara d’andata) che rimette tutto in parità. Aprilia brava a sfruttare la deboleza sui calci piazzati e poco dopo Marano ferma Mazzarani lanciato in contropiede. Per lui secondo giallo e Casertana in dieci. Sessanta secondi e arriva il contatto (dubbio) al limite dell’area tra Bruno e Barbuti. L’arbitro lo giudica falloso e all’interno della linea. Rigore trasformato dallo stesso attaccante e partita persa. Al minimo errore arrivano i gol? Meglio allora mettersi a lavorare sodo evitando di complicarsi la vita. 




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