Tommasini fa correre la Juvecaserta



Claudio Tommasini (Foto Giuseppe Melone)
Claudio Tommasini (Foto Giuseppe Melone)

Tutto tornato alla normalità, tutto tornato come prima della partenza alla volta di Milano che ha segnato la prima vera pausa di questa stagione, considerando che la partita di Sant Stefano aveva eliminato la possibilità dei bianconeri e di tutto il movimento di staccare la spina di qualche giorno. Certo se la Juve avesse portato a casa i due punti di Cremona e giocato poi la stessa partita con Pistoia la settimana immediatamente successiva, forse di giorni di riposo ce ne sarebbero stati molto pochi, dal momento che i bianconeri di coach Lele Molin sarebbero stati una delle partecipanti alle Final Eight di Milano che nella serata di ieri hanno messo in scena il loro atto conclusivo. ‘Con i se e con i ma, la storia non si fa’, recitava un noto proverbio ed allora Caserta ed i suoi protagonisti le Final Eight le hanno viste dalla poltrona di casa come tutti gli aficionados di Terra di Lavoro. Dalla poltrona dopo anche qualche allenamento, considerando che la truppa casertana è tornata –  dopo il rompete le righe di una settimana or sono – nella giornata di sabato a riaccendere il motore degli allenamenti in vista di tornare a pieno ritmo e regime a partire da questo pomeriggio, quando nella mente di capitan Mordente e compagni non ci sarà altro che la prossima tappa, la prima dopo la Coppa: Reggio Emilia. E del futuro bianconero, della seconda parte di stagione e degli obiettivi personali e di squadra ne ha parlato Claudio Tommasini che a riguardo ha cosi commentato: «Quello che mi aspetto per questa seconda parte di stagione è avere una maggiore costanza ed una maggiore continuità di rendimento che nella prima parte qualche volta, invece, c’è scappata di mano. Se riusciremo ad evitare di avere tanti alti e bassi, non dico che potremmo sicuramente conquistare i playoffs, ma di sicuro toglierci delle belle soddisfazioni».

Juve che corre e quella che gioca a ritmo basso, secondo te qual è la vera ricetta per una Juve che potrebbe anche fare un passo in più?



«La nostra è una squadra che riesce ad esprimere il meglio quando riesce prima di tutto a difendere nella maniera che sa e che vuole. In attacco non sempre siamo una squadra che riesce a fare 100 punti come ci è capitato contri Pesaro ed allora dobbiamo puntare tutto sulla difesa».

Credi che la pausa abbia interrotto la tua serie positiva in campo?

«Ci ha permesso di staccare la spina prima di tutto mentalmente e poi fisicamente permettendoci di recuperare qualche piccolo acciacco ed energie. Per quanto mi riguarda non penso che possa incidere, la mia concentrazione sarà la stessa delle ultime settimane, cosi come la determinazione negli allenamenti. Ho lavorato duro e attraversato momenti difficili per arrivare a mettere in campo prestazioni di un certo livello, non mollo proprio ora».

Ti senti come una sorta di esempio che nelle minors c’è del talento, ma anche per chi vive nelle categorie inferiori, un motivo di sprono?

«Un esempio per chi gioca nelle categorie inferiori mi sembra un po’ troppo. Di sicuro la mia esperienza può dimostrare come trovarsi al posto giusto al momento giusto e con i giusti stimoli, si può anche fare un triplo salto».

C’è un giocatore in squadra al quale chiedi consigli o al quale ti affidi?

«Non ce ne è uno in particolare. Tutti i miei compagni di squadra hanno maggiore esperienza dal punto di vista del professionismo e quindi ascolto tutti e voglio imparare da tutti».

Il rammarico e la gioia più grande?

«La gioia ovviamente le ultime prestazioni che sono riuscito a mettere in campo togliendomi di dosso quella fretta che in passato mi aveva portato a commettere degli errori. Il rammarico la sconfitta a Cantù, specie per il basket che abbiamo prodotto». 


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