Sboccia Sabrina Natale, c’è la ribalta nazionale



Sabrina Natale (Foto Vastano)
Sabrina Natale (Foto Vastano)

Il mondo della pallacanestro è una spirale perfetta, che ti attira per la grande energia che trasmette, ma che con l’approssimarsi del suo centro, ti chiede sempre di dare qualcosa in più, in termini di dedizione, di sacrificio, di impegno, giorno dopo giorno. Non sempre i sogni riescono a divenire reale e altrettanto spesso i sacrifici non pagano i dividendi, ma se al talento ci aggiungi un cuore pulsante e una qual certa pazzia che ti spinge a sacrificare anche il tuo corpo oltre il tuo limite, allora ci troviamo davanti a una di quelle piccole grandi storie che ti fanno apprezzare la pallacanestro. Dopo la grande prestazione offerta lo scorso weekend contro Quartu S.Elena, Sabrina Natale, guardia-ala del Centro Diana Casagiove, è stata nella mattinata di lunedì insignita del titolo “MVP Gazzetta della Sport” della 1^giornata della seconda fase della sezione A3, un riconoscimento di sicuro inatteso alla vigilia e che riporta il nome della pallacanestro casertana (sia a livello personale ma anche di squadra) il nome della provincia vanvitelliana sui palcoscenici più importanti del basket in rosa. Una gara chiusa con 18 punti, 11 rimbalzi di cui 5 offensivi, 7 falli subiti, 4 recuperi e 3 assist che han aiutato il Centro Diana a sconfiggere la truppa sarda 71-61. Una prestazione di sicuro sopra le righe, ma la sorpresa è che la classe 94′ ha giocato tutti i suoi minuti in un ruolo non suo, quello di numero 4, costretta a marcare avversarie con molti più kili e centimetri, sempre di sacrificio. Un ruolo che però dall’arrivo di coach Vinciguerra sulla panchina di Casagiove sta diventando oramai sempre più il suo “confort spot” sia in fase realizzativa, sia nell’apporto con blocchi e verve a rimbalzo, ma anche e soprattutto con buone assistenze alle compagne e con la fase difensiva che è il pezzo forte del repertorio. Cresciuta nel vivaio Gymnasium Caserta e fatta esordire in prima squadra giovanissima  dal coach Giancarlo Natale, che era solito braccare il “cervello” della squadra avversaria con la sua numero 13, dopo essere stata protagonista con le “apette” fino al playoff di Gualdo Tadino, ha ricevuto la chiamata di Saces Napoli, dove sotto la guida di coach Antonio D’Albero, ha potuto perfezionare il suo bagaglio tecnico, nonchè confrontarsi con avversarie di livello superiore che l’han portata con una crescente voglia di migliorarsi e di superare i propri limiti. Quest’anno la chiamata del Centro Diana Casagiove dove dopo una partenza in sordina, in cui si intravedeva solo la fase difensiva, con l’avvento di coach Vinciguerra è arrivata in primis una maggior fiducia ma anche questo nuovo tipo di ruolo in cui lei sa dimostrare che il cuore e la voglia possono portare risultati anche laddove i mezzi fisici non arrivano. Nelle ultime quattro gare 7,5 punti di media col 51% dal campo, 9,1 rimbalzi ad allacciata di scarpe e più di 2 recuperi, con una valutazione che raggiunge quota 15. In vista anche della gara di sabato con Latina, abbiamo rivolto alla giovane giocatrice casertana qualche domanda per analizzare il momento presente e futuro della squadra nonchè per capire cos’è che le infonde tanta passione per questo sport.

– Quali le tue sensazioni sull’esperienza che stai vivendo quest’anno?



– “Sembra che quest’anno stia ritrovando una dimensione che sembrava nascosta da qualche parte; allo stesso tempo, giorno dopo giorno, aumenta anche l’impegno nel lavoro, che per me non è mai stato un sacrificio, perchè a motivarmi c’è una grandissima voglia di fare pallacanestro;L’anno scorso, causa qualche demotivazione, può non aver portato i risultati che io stessa mi ero prefissa, ma questo è solo un incoraggiamento per andare avanti e tagliare nuovi obiettivi”.

– Come ci si adatta a giocare in un ruolo non tuo e cosa cerchi di dare sul campo?

– “Gioco in un ruolo che non è il mio, questo è vero, di sicuro penalizzata dai centimetri, quindi sfrutto la mia dinamicità; il mio motto è volere e potere, quindi sul campo cerco di adattarmi alle situazioni ed a dare una mano alla squadra, ma soprattutto provo a lavorare in palestra ed ascoltare il mio allenatore”.

– Quali sono i tuoi obiettivi?

– ” Ci siamo posti un obiettivo di squadra, cioè quello di arrivare tra le prime 2 per entrare nei playoff, ma cerchiamo di costruire le partite volta per volta, impegnandoci e lavorando sodo in palestra. Siamo un bel gruppo, giovane e dinamico, e abbiamo tutte le potenzialità per crederci”.

– Sul campo mostri grande cuore, quindi cos’è per te il basket e da dove nasce questa passione?

– “Una bella domanda, cui non so dare una risposta precisa, perchè è difficile spiegare quello che provo… È una passione cominciata 14 anni fa e va avanti come qualcosa di cui non si può fare a meno.  Come dicono molte persone  <è poesia in movimento> e condivido questa definizione: giocare in una squadra, allenarti, vivere lo spogliatoio, esultare per una vittoria, piangere per una stupida sconfitta, rischiare, darsi un 5, capirsi con uno sguardo,  per molte persone tutto questo può non significare niente, per noi cestisti, invece, è vita, quello che ci spinge ogni giorno a superare noi stessi e i nostri limiti”.


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