Il saluto di Pietosi alla sua Sessana



Mario Pietosi
Mario Pietosi

Ci sono momenti nella vita che un calciatore non potrà dimenticare mai a prescindere dalla categoria in cui gioca. Per Mario Pietosi, portiere classe ’93 della Sessana con trascorsi nelle fila del Falciano, della Virtus Carano e del Roccamonfina, sabato scorso è stato uno di quei momenti. Il ragazzo ha dovuto salutare i suoi compagni con le lacrime agli occhi; ha poi voluto spiegare a tutti i motivi del suo saluto in una lettera che riceviamo e pubblichiamo integralmente.

La prima volta che ho indossato la maglia della Sessana avevo 6 anni e giocavo nei Primi Calci. Mi appassionai al ruolo del portiere guardando mio padre giocare a calcetto, così decisi di diventare anche io un portiere. Man mano poi la passione è aumentata e mi ha portato a giocare in tutte le categorie fino ad arrivare, lo scorso anno, alla juniores per poi fermarmi fino al giorno in cui mister Quintigliano decise, all’improvviso, di schierarmi  titolare contro la Frattese prima in classifica; senza paura e dandomi la massima fiducia mi disse che ero in grado di difendere la porta gialloblù!! Non mi reputavo un grande portiere e non lo faccio nemmeno ora, ma quella partita per me significava tanto, era il giusto premio a tutti i pomeriggi passati a sporcarmi di fango e a piangere per un gol subito. Fu la mia vittoria più grande, a mister Carmine devo tanto, devo il sorriso e il prosieguo del mio campionato in Promozione. Poi ho lasciato la Sessana, ho deciso di andare solo in prestito perché non mi sentivo di lasciarla per sempre, ma avevo voglia di giocare e non avendo spazio  decisi di andare altrove; è stata solo una pausa momentanea, a Dicembre sono tornato di nuovo a casa per via del cambio di allenatore che aveva portato mister Mennillo sulla panchina; lui è per me come un secondo padre, ritrovavo un uomo che aveva passato tempo della sua vita ad insegnarmi come si calciava un pallone e come ci si tuffava per parare, non ho potuto resistere a questo richiamo, sono tornato per stare con lui e rivivere i tempi in cui ero solo un ragazzo con tanta voglia di imparare da una persona così. Tornare ad indossare una maglia così importante per me, una maglia che ti può dare davvero tante motivazioni è qualcosa di speciale, difficile da descrivere solo a parole. Purtroppo per motivi personali sabato ho dato il saluto alla Sessana, con le lacrime agli occhi ma ho dovuto farlo, perché nella vita ci sono delle priorità che vengono prima del divertimento; la Sessana per me è tutto, ma non tutti siamo fortunati da poter passare interi pomeriggi a fare allenamento, a volte il dovere ci chiama, e questa volta ha chiamato me. Ringrazio i compagni di squadra per le bellissime parole con le quali mi hanno salutato e faccio a loro e alla società un grosso in bocca al lupo per il prosiego. La Sessana ha la fortuna di poter contare su una società seria fatta da grandissime persone che hanno dei valori che vanno oltre lo sport. Nella mia, pur breve, carriera ho avuto modo di incontrare persone che mi hanno insegnato tanto, tra queste voglio ricordare il mio grande amico Tommaso Merola, un grande portiere che a mio parere merita categorie superiori; sono onorato di aver avuto l’opportunità di lavorare al suo fianco nell’anno della vittoria del campionato di Promozione. In quell’occasione ho avuto l’opportunità di conoscere anche Amedeo Pescatore come allenatore dei portieri, il caso ha voluto che quest’anno a Sessa ci incontrassimo in una nuova avventura che porterò nel cuore, lo ringrazio per tutti gli insegnamenti che mi ha dato come ringrazio Stefano Iaccarino per i consigli che mi ha regalato. Ringrazio infine il grande mister Mennillo, augurandogli tutto il meglio di questo mondo perché di persone come lui ce ne sono veramente poche. Spero che il mio non sia un addio ma un arrivederci !!!



 Forza Sessana, con affetto.”

Mario Pietosi

 


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