Gladiator, Simonetti: “Da ex darò il massimo col San Severo”



Gennaro Simonetti
Gennaro Simonetti

Il Gladiator è atteso dall’importante scontro diretto di domani pomeriggio alle 14.30 al “Comunale” di Lucera contro il San Severo. Una sfida fondamentale per i neroazzurri in chiave salvezza, considerando che le due compagini sono immischiate nella zona play-out. Alla vigilia del match, abbiamo intervistato uno degli ultimi acquisti sammaritani, Gennaro Simonetti, giocatore fino a dicembre proprio dei foggiani. Avendo disputato la Serie D con il Giugliano, Trani, Ponsacco, Virtus Castelfranco, Rieti, Viribus Unitis, Vigor Lamezia, il difensore centrale classe ’85 è un veterano di questa categoria ed ha dato un apporto importante in termini di esperienza al Gladiator, club in cui fa il suo ritorno nove anni dopo la prima parentesi in neroazzurro.

ECCO L’INTERVISTA A GENNARO SIMONETTI



Domenica ti ripresenterai da avversario contro il San Severo. Sarà una sfida particolare, visto che fino ad un mese fa giocavi nelle loro fila?

Sì, sarà una sfida per me da un sapore strano, poichè ho trascorso con loro la prima parte della stagione. Un’esperienza che è nata grazie al mister Rufini, mio ex compagno di squadra a Trani, a cui sono legato da un rapporto che va al di fuori del calcio.

Come mai hai deciso di chiudere l’avventura in terra foggiana?

Io ho famiglia a Napoli e quindi non è stato facile affrontare questi tre mesi. Il rapporto con il San Severo si è chiuso perché a dicembre hanno eseguito un ridimensionamento, svincolando i giocatori più esperti come me, Della Ventura, Polani e Di Matera. Fino a quel momento lo staff dirigenziale si era comportato bene ma economicamente aveva avuto più di qualche problema, anche per colpa della stadio (pronto per febbraio il Ricciardelli). Infatti abbiamo giocato ad Agnone, allo Zaccheria di Foggia ed ora a Lucera. Ciò ha fatto perdere diversi sponsor al club che ha imposto un ridimensionamento, da noi non accettato. 

Quali sono i principali pericoli del San Severo?

L’attaccante Ladogana è il miglior giocatore rimasto in rosa, dopo che se ne sono andati i vari Di Matera, Della Ventura e Polani. Riguardo mister Rufini, posso dire che è un giovane molto preparato,oltre ad essere un grande motivatore. Quello che mi fa paura è questo suo lato, poiché sono dell’opinione che la squadra rispecchia l’allenatore, quindi non vorrà mollare.

Ti ha fatto piacere accettare la proposta del Gladiator?

Avevo altre offerte, come quelle del Noto, Bastia, Due Torri e Verbano, però ho accettato il Gladiator poiché è più vicino a casa. Per me che ho famiglia e vivo di calcio è stata la scelta migliore. Per spostarsi ne deve valere la pena; è una scelta che faccio se mi conviene, altrimenti preferisco rimanere nell’ambito campano. Poi devo ringraziare il direttore generale Caldarelli che mi ha concesso questa opportunità. Lui mi conosceva a livello calcistico e mi ha ha dato una mano nel venire a Santa Maria Capua Vetere.

Aspettative di questa nuova avventura per te?

L’intento della squadra è quello di risollevare questa barca che non naviga in acqua tranquille. Ci sono elementi come Martone, Munao, giovani come Bonavolontà, Mazza (perché nonostante non siano più under, si tratta di giovani), l’under Esposito che hanno voglia di lottare per conquistare la salvezza. Neanche sono arrivato, ho potuto constatare di essere il più esperto del gruppo e per questo motivo darò il massimo in ogni partita in cui vestirò la casacca neroazzurra.

Serve ancora qualcosa al Gladiator in termini d’organico?

Lo scacchiere è molto svantaggiato poichè c’è molta inesperienza. È ovvio che servono calciatori di caratura ma chiunque venga contattato deve rispettare il budget societario che non è altissimo. Qualora dovessimo rimanere così, giocheremo con il sangue agli occhi le gare del girone di ritorno che è tutto un altro campionato rispetto all’andata. Capisco i tifosi ma li invito a sostenerci in questo momento abbastanza problematico.

Per accettare la proposta di una squadra che viene da dieci sconfitte negli ultimi dodici match di campionato, vuol dire che ci credi alla salvezza?

Faccio il calciatore per mestiere, quindi ho accettato la proposta perché sono stato soddisfatto economicamente. Altrimenti non avrei accettato. Anche se la situazione non è facile, non alzeremo mai la bandiera bianca e tenteremo di tornare da Lucera con il risultato positivo. Anche loro sono all’ultimo spiaggia, vengono dalla sconfitta col Grottaglie e vorranno riscattarsi. Ma anche noi abbiamo tre battaglie con San Severo, Puteolana Internapoli e Grottaglie che non possiamo sbagliare.

Nove anni dopo ritorni a vestire la maglia neroazzurra. Cosa ti ricordi di quella precedente esperienza, all’epoca si chiamava Gladiator La Baronia?

Ero giovanissimo quindi non credo sia importante come parentesi. Da allora sono maturato a livello professionale. Tante cose sono cambiate in questo calcio che non rispecchia i valori di un tempo.


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