Torrone indigesto nella calza



Tommasini in azione (juvecaserta.it)
Tommasini in azione (juvecaserta.it)

La Befana ha regalato carbone, tantissimo, ed un torrone veramente pesante da digerire alla Juvecaserta più brutta della stagione. Perdere fa parte del gioco, perdere in quel modo contro una cenerentola Vanoli fa discutere. E parecchio. Fanno discutere le prove dei singoli (si salva solo Brooks e qualche fiammata di Michelori e Scott), fa discutere l’insulsa percentuale nel tiro da 3 (1/19!!!), fa discutere l’atteggiamento di alcuni giocatori. Sì perché se è unanime il coro che vuole Hannah come peggiore in campo, c’è da dire che c’è stato un ‘fuggi fuggi’ generale nel momento delle responsabilità. Scartata la buona pace di qualcuno. Errori talmente grossolani che non possono essere derubricati come episodio: errori nelle scelte offensive oltre a qualche dormita difensiva che è stata pagata a caro prezzo. E Cremona, famosa in tutto il mondo per il torrone e gli Stradivari, ha gioito con merito; perché ha fatto un errore in meno dei casertani in una sfida che, sicuramente, non è da consigliare a chi si avvicina al basket per la prima volta. Ho esemplificato, al meglio, la partita con l’amico e collega cremonese Michele Talamazzi; dopo la sirena ci siamo sentiti per un commento rapido ed entrambi eravamo d’accordo nel dire “Caserta ha giocato o bianco o nero, Cremona è stata un grigio costante”. E stavolta ha vinto il grigio.

 



TIRO AL PICCIONE. Quando tiri 1 su 19 da tre non vinci neanche nel campionato Uisp. Inutile girarci intorno. In una partita persa con uno scarto così lieve, pensare che sarebbe bastato un comunque osceno 3 su 19 per vincerla… beh fa capire tutto su quanto poco ci voleva per sbancare Ca’ de Somenzi. L’unica tripla a bersaglio, tra l’altro, è stata una botta di fortuna di Mordente che, sine timore va detto, dopo aver sbagliato l’ennesima bomba, ha segnato di tabella… non dichiarata ed al campetto sarebbe stato punito. Battute a parte, il dato nel tiro pesante è, sempre, la cartina di tornasole delle prestazioni bianconere. Quando si tira col 40% si vince, altrimenti è un disastro. La zona, certamente non imbattibile, di Pancotto è stata attaccata male, con l’arma meno adatta quella sera: purtroppo non c’è stata la pazienza di mettere Scott, o chi per lui, in mezzo alle linee per punire centralmente l’adattamento difensivo. La scarsa circolazione della palla, colpa di Hannah e degli altri esterni, ha concesso alla Vanoli di continuare con la zona. Il resto l’hanno fatto le padelle acciaio Inox scagliate contro quei poveri ferri del Pala Radi. Cremona avrà chiesto un risarcimento danni, probabilmente.

 

SOCIAL NETWORK. Iavazzi, al suono della sirena, ha sparato via Facebook questo commento: “Ho sempre difeso questa squadra contro tutto e tutti, ma ora non me la sento. Abbiamo giocato una pessima partita, buttando alle ortiche la riscossa di una città in ottica final-eight. Sono molto arrabbiato”. Il giorno dopo è toccato a Carlo Barbagallo rilanciare con: “Troppo facile giudicare e soprattutto criticare quando sono altri a mettere mano al portafogli!! Lello ed io stiamo facendo i salti mortali, ma senza aiuto da parte di imprenditori locali e/o nuovi sponsor, per non parlare della totale assenza da parte della Camera di Commercio, ciò che si riesce a garantire è quello che si ha ed anziché ringraziare si attacca e si parla di incapacità, si consiglia di scendere sul mercato!! Sul mercato ci siamo sa più di un mese, ma acquistare tanto per acquistare non ha alcun senso, se si acquista lo si fa per migliorare!!! noi siamo più incazzati e scontenti di tutti i tifosi!!! Vorrei sottolineare che le società sportive, vivono di sponsorizzazioni, incassi abbonamenti e presenza alle proprie manifestazioni, quindi inviterei tutti a riflettere e poi parlare!!! Facile criticare senza mettere mano alla tasca!!!!”. Beh, premesso che ognuno può dire e scrivere quel che ritiene giusto, ma le doppie uscite hanno palesato un malessere impronosticabile anche dopo una simile debacle. Francamente non mi attendevo queste reazioni. Si può essere d’accordo o meno, io avrei glissato ma non cacciando un euro per la Juvecaserta è meglio non ergersi a censore, ma resta il dato chiaro: ormai il termometro dell’ambiente, a Caserta come altrove, rimbalza su Facebook e Twitter. Sarà giusto? Gli old school come me preferivano un bar, adesso bisogna fare i conti con la tecnologia ed i social network. I tempi cambiano, meglio adeguarsi.

 

VERITA’. Tre partite senza Moore, chissà quante altre ancora, obbligano il club a cercare un sostituto anche alla svelta. E’ vero che la fretta è cattiva consigliera, ma sicuramente giocare senza un americano, per giunta vicino a canestro, è un lusso che la Juvecaserta non si può permettere in vista di un trittico di partite decisamente importante (Pistoia, a Venezia, Pesaro). Un trittico che, in caso di due successi, metterebbe la parola fine al discorso salvezza (per me non c’è pericolo ma è meglio accelerare i tempi). Certo, battere Pistoia insieme ad una combo di risultati aprirebbe le porte delle Final Eight di Coppa Italia ma l’inopinato scivolone cremonese non permette ai bianconeri di essere padroni del proprio destino. Bisogna, poi, ritrovare la serenità che, inevitabilmente, è stata scalfita domenica pomeriggio. Le dichiarazioni di Iavazzi e Barbagallo, a mezzo Facebook, non sono state certamente leggere e, seppur condivisibili o meno, hanno lasciato intendere un pizzico di nervosismo che, sinceramente, mi pare eccessivo vista la classifica. Entro venerdì, però, bisogna mettere un pivot perché, esterni a parte, è rischioso andare ancora coi soli Michelori, Brooks e Scott. Troppo azzardato.


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