Giuseppe Gualtieri, il Questore con la passione del calcio



Giuseppe Gualtieri Questore di Caserta
Giuseppe Gualtieri Questore di Caserta

Di uomini di legge sui campi di calcio c’è sempre bisogno. Se poi si tratta di due questori impegnati sui campi di calcio tradizionalmente più caldi, quelli del calcio professionistico e  dilettanti in Campania, non si può che essere contenti della cosa. Tranquilli però, in questo caso l’ordine pubblico non c’entra per nulla. I due questori sono mossi solo dall’amore per il calcio, per un modo diverso di fare calcio, da arbitri . Stiamo parlando di Maurizio Ficarra 56 anni, Questore di Avellino, appartenente alla sezione di Palermo ed oggi è nella commissione che si occupa degli aspetti legali.  L’altro è Giuseppe  Gualtieri Questore di Caserta, 58 anni calabrese di Catanzaro è della sezione di Locri. Ha un incarico presso la giustizia Federale per conto dell’ Aia. Quando i pressanti impegni di lavoro lo consentono si trasferiscono sui campi di provincia per osservare gli arbitri nella loro veste di Osservatori Arbitrali. Spesso volte per le gare a rischio  sono in contatti con il presidente regionale degli arbitri Virginio Quartuccio.

“Una passione che nasce da lontano”, commenta Ficarra, che come suggerisce il cognome viene dalla Sicilia. “Ho iniziato come arbitro, adesso la passione è sempre la stessa, anche se l’età non mi ha costretto a cambiare ruolo. In campania non è facile gestire l’ordine pubblico. Molti impianti non sono adeguati e spesso volte si cerca di fare pure una mediazione. Ma in molti casi dobbiamo essere decisi.  ”.



Più o meno le stesse parole di Gualtieri, che è originario di Catanzaro. “Diciamo che abbiamo nel dna il concetto di ordine e rispetto delle regole. Quindi ci caliamo perfettamente nella parte. Il nostro ruolo non è facile, ci assumiamo molte responsabilità sui campi, ma spesso volte ci sentiamo con il nostro presidente regionale Quartuccio sulla questione arbitrale”.

Ambedue conoscono bene i problemi legati alla violenza, e tutti e due sono convinti che il calcio in se per se non è violento. “Il calcio è espressione di gioventù e allegria. Purtroppo quando è anche collettore e cassa di amplificazione delle storture della società. La violenza entra negli stadi, non è certamente prodotta dagli stadi, tanto meno da quelli di calcio professionistico e dilettantistico”. 

Giovanni Aruta


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