Molin non cerca scuse: “Sassari più forte”



Coach Molin (Foto Giuseppe Melone)
Coach Molin (Foto Giuseppe Melone)

«La sua situazione è in continuo divenire. Purtroppo deve fare ancora una risonanza per avere alcune conferme, ma la speranza resta quella di recuperarlo quanto prima. Questo ultimo esame ci darà la sicurezza di sapere il come ed il quando». Queste le parole di coach Lele Molin in riferimento a quella che a conti fatti è stata la seconda assenza consecutiva di Cameron Moore. Se quella contro Siena poteva anche essere considerata come una sorta di riposo precauzionale, la sua presenza in panca solo per onor di firma, un piccolo campanello d’allarme lo fa suonare, specialmente se per capire quando potrà scendere di nuovo in campo, il lungo statunitense ha bisogno ancora di un altro esame medico. Non certo il finale di 2013 che si aspettava lo stesso giocatore, ma soprattutto il timoniere mestrino che aveva tirato un grande sospiro di sollievo dopo le due prestazioni di Moore contro Bologna e contro Varese. Ed è proprio in quest’ultima vittoria che il lungo a stelle e strisce ha patito un movimento anomalo del ginocchio finendo per le terre e che al momento sembrava solo ed esclusivamente un cosa da niente, ed invece. Ed invece la Juve ha dovuto fare a meno di lui contro i campioni d’Italia (anche se poi visto l’andamento del match, la sua assenza si è sentita poco), ma soprattutto contro Sassari dove forse i suoi centimetri e la sua agilità nello stare nel pitturato, oltre ad una diversa dimensione di gioco passando da quella normale a quella sopra al ferro, poteva dare una mano in più specialmente nel momento in cui i bianconeri erano a stretto contatto con la Dinamo. Già perché quasi sicuramente se non certamente sarebbe cambiato poco, ma avere un giocatore in più, Moore, ed uno in condizioni migliori, Roberts, di sicuro non sarebbe dispiaciuto a Molin che ha cosi commentato: «Non cerchiamo alibi nelle assenze  negli infortuni o condizioni non brillanti. Purtroppo siamo scesi in campo un po’ scarichi soprattutto dal punto di vista mentale, e alla fine dispiace soprattutto per aver mollato e non ripagato i tanti presenti al Palamaggiò con una partita come volevamo fosse questa contro Sassari. Detto questo, però, c’è da sottolineare anche la manifesta superiorità dei nostri avversari in tutti gli aspetti del gioco. Stiamo parlando di una squadra che ha delle rotazioni di un certo valore, giocatori di un certo valore ed in generale un tasso di esperienza di collettivo ed individuale, che noi al momento non abbiamo».

Tutto vero, anche se non si aspettava di vedere un punteggio cosi largo, per una squadra che anche nel momento di cinque sconfitte consecutive non ha mai mollato gli ormeggi in termini di divario…



«Quello che mi aspettavo prima di questa partita, infatti, non era vincere nella maniera più assoluta contro Sassari, il che sarebbe stata una vera impresa, ma di giocare in maniera competitiva davanti al nostro pubblico e poi sfruttare quello che il campo offriva. Purtroppo, come dicevo in precedenza, non ci siamo riusciti e abbiamo giocato una partita identica a quella che Siena ha giocato contro di noi dopo la vittoria proprio a Sassari. Questa volta Palamaggiò e non PalaEstra, noi di Caserta e non Siena ed una squadra di altissimo livello a fare quello che noi abbiamo fatto in Toscana, ma anche senza aver dato tutto in termini di talento, ma solo di esperienza per una squadra che è stata costruita per alti livelli e con le spalle al muro, contro una squadra inesperta un tantino appagata mentalmente dalla vittoria a Siena. Per il resto è umano aspettarsi una sconfitta».

Quanto ha pesato i tempi ristretti di ritorno in campo?

«Quando giochi partite del genere in cosi poco tempo, devi essere capace di ricrearti quell’adrenalina per scendere in campo cosi come a Siena, e questo ci è mancato, non fisicamente, ma mentalmente».

Tecnicamente cosa non ha funzionato?

«Di sicuro la loro grandissima pressione sugli esterni specialmente con Marques Green, ha fatto la differenza. Le nostre guardie sono andate subito in difficoltà e di conseguenza il nostro attacco dove non siamo riusciti a passarci bene la palla. Abbiamo perso qualche pallone sanguinoso, ma la differenza di esperienza tra i nostri ed i loro giocatori era enorme e si è sentita tutta in campo».

Questa sconfitta cambia qualcosa?

«Cosi come ho detto che i due punti di Siena non erano null’altro che due punti in più in classifica, cosi sono qui a ribadire che questa sconfitta non cambia nulla, ma anzi dobbiamo continuare ad insistere». 


error: Content is protected !!
P