Vitali ha in mente solo il derby



Michele Vitali (Foto Giuseppe melone)
Michele Vitali (Foto Giuseppe melone)

«Abbiamo accusato in maniera eccessiva il parziale preso nel terzo periodo». Esordisce cosi Michele Vitali nello step back, non in campo e con un avversario pronto a contrastarlo con la mano in faccia, ma tra le immagini della sconfitta di domenica sera ala Palamaggiò contro la Virtus Roma. Uno step back per provare, ancora una volta, a capire quelle che sono state le problematiche e le situazioni che hanno portato comunque la Juve ad un possesso, ad un tiro di distanza dai capitolini a meno di un minuto dalla sirena finale e quella classica ultima opportunità nelle mani di Roberts e tripla che si è spenta sfortunatamente sul primo ferro di Pezza delle Noci. «Un break arrivato come arrivato – ha continuato lo stesso Vitali nella propria analisi – e con quello che è successo a Mordente, ma che alla fine comunque abbiamo provato a recuperare. Ci siamo riusciti in parte, ci siamo riusciti arrivando fino a quell’ultimo possesso, poi ci è andata male».

Come in parte hai anticipato, dunque, la nota lieta è che ancora una volta questa squadra ha dimostrato di non mollare gli ormeggi troppo in fretta e troppo facilmente…



«La reazione dopo quel break che ci ha portato sotto di dieci punti c’è stata e posso assicurare tutti che sempre ci sarà. Siamo una squadra che può e magari potrà sbagliare tanto in attacco, ma che di voglia di mollare di darsi per vinta prima che suoni l’ultima sirena ne ha veramente poca. Il non mollare fa parte del nostro Dna, fa parte delle nostre caratteristiche e sarà la prima dalla quale ripartire in vista del derby di Avellino».

Nel momento cruciale di una rimonta come quella di domenica sera, per una squadra è più pesante la stanchezza mentale o quella fisica di dover recuperare il distacco…

«Sinceramente credo che ci sono momenti in cui non pensi e non accusi nessuna delle due. Mi riferisco a momenti in cui sei quella fase agonistica che non ti permette di pensare, ma di agire e reagire quasi di istinto. Cosi è stato personalmente e credo che lo sia stato anche per i miei compagni di squadra».

Escludendo l’ultimo tiro di Roberts che può entrare o non entrare, cosa non ha fatto coppia con l’intensità difensiva di questa rimonta?

«Beh i tanti errori in attacco. Abbiamo tirato male e le statistiche parlano chiaro. Poi ci sono situazioni in cui puoi tirare male, difendere forte ed essere fortunato che l’avversario non segni con continuità. In questo caso lo siamo stati poco, visto che Roma ha tirato meglio di noi in alcuni momenti importanti».

“Nervosismo inspiegabile” e “ritrovare sorriso e voglia di divertirsi”. Queste due affermazioni del general manager Atripaldi nella conferenza stampa di martedì. Quale il tuo pensiero?

«Sul nervosismo credo che sia dovuto a tratti da quella grande voglia di fare e di dimostrare che abbiamo tutti in squadra. Di sicuro come diceva Atripaldi è inspiegabile e non risponde a quello che poi è il clima nello spogliatoio e negli allenamenti. Durante la settimana lavoriamo duro e compatti per poter cogliere i frutti alla domenica, forse il non riuscirci ci ha un po’ innervositi. Per quanto riguarda la questione del sorriso, siamo giovani ed il divertimento è la base del basket. Siamo fortunati a fare quello che facciamo e il divertirsi in campo deve essere una caratteristica. Ma questa è una strada che conosciamo bene come abbiamo dimostrato nelle prime tre partite e quando accaduto nelle ultime settimane è solo una piccola deviazione e siamo pronti a tornare sulla vecchia strada».

La tua provenienza di sicuro ti rende esperto in quanto a derby. Quello di sabato come a Bologna, è un derby molto sentito. Guardando il tutto dal lato di chi sta in campo e nella fattispecie di chi si porta tre sconfitte dietro, rappresenta più una carica esplosiva il valore del match per chi sta sugli spalti o la voglia di ritornare a vincere?

«So quanto significa e cosa vuol dire un derby. Ma in questo momento dobbiamo pensare solo ed esclusivamente al campo. Questo sabato di fronte ci sarà Avellino ma poteva esserci chiunque, noi vogliamo tornare a giocare come sappiamo, ma soprattutto vogliamo interrompere la striscia e provare a portare a casa i due punti».

Che partita ti aspetti e quale sarà la chiave del match?

«Giocando in casa Avellino di sicuro vorrà fare una partita fisica e proverà ad aggredirci per non provare a farci correre. Per contro la chiave sarà ovviamente reagire a questa aggressività con altrettanta grinta, voglia di fare, ma soprattutto difesa forte e contropiede».


error: Content is protected !!
P