Juve, le scuse di capitan Mordente



Marco Mordente (Foto Giuseppe Melone)
Marco Mordente (Foto Giuseppe Melone)

Si presenta in sala stampa col piccolo Brando per chiedere scusa a tutti. Uomo vero Marco Mordente anche dopo l’espulsione, giusta, nel match contro Roma: «Mi dispiace per quello che è accaduto; chiedo scusa alla mia squadra, a tutte le famiglie ed i bambini che erano presenti perchè il mio comportamento non deve far parte dello sport. Ho perso la testa quando, sul secondo tecnico, io ero arrabbiato con la panchina e non avevo bisogno di nascondermi; stavo parlando con la panchina e non con gli arbitri. Uno ha scelto di darmi tecnico probabilmente pensando che io ce l’avessi con loro. In vita mia non mi era mai successo di prendere due tecnici ed essere espulso: in passato fui espulso ma per un doppio fallo intenzionale. Ho 35 anni e non ho bisogno di fare una cosa del genere per rovinare la mia carriera e dare un calcio al secchio pieno di latte che ho costruito in questi anni. Ho affossato la mia squadra e mi dispiace anche per i bimbi che erano presenti alla partita. Noi sportivi dobbiamo essere un esempio, lo sono stato e cerco sempre di esserlo prima ancora che essere un giocatore».




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