Atripaldi rialza la nuova Juvecaserta



Il gm Atripaldi
Il gm Atripaldi

«Finalmente abbiamo vinto una partita. Un qualcosa che va al di là della soddisfazione per aver messo in pratica quello che si fa in settimana, ma soprattutto per il m,orale della squadra che dopo le due sconfitte a Brindisi e quella iniziale era contenta e sorridente nello spogliatoio. Senza contare che è stata molto più importante per noi per il fatto di essere stati senza Tommasini e nel secondo tempo anche senza Roberts». Ha commentato in questo modo la vittoria nella gara conclusiva dell’intera manifestazione al Palamaggiò nel classico torneo cittadino mettendo ko l’Enel Brindisi, il general manager bianconero Marco Atripaldi. Una vittoria che se da un lato non può cancellare completamente quanto accaduto fino al pomeriggio di domenica, non permette nemmeno che gli stessi accadimenti, le stesse sconfitte o le indicazioni in un certo senso negative e sulle quali bisogna ancora lavorare e molto prima dell’inizio della stagione, siano una zavorra al limite dell’insopportabile sulle spalle dei vari protagonisti in bianconero. Senza contare che i successi sono la miglior cura per ogni male di una formazione impegnata in qualsiasi tipo di manifestazione sportiva, ed allora quella contro i pugliesi può essere perfettamente considerata come una cucchiaiata di sciroppo dopo la breve influenza dei ko contro Brindisi, Milano e Roma. Una cucchiaiata che ha un valore doppio se si pensa che contro l’Enel la Juve si è presa anche la sua personale rivincita dimostrando che quanto accaduto al Memorial Pentassuglia, ovvero vittoria facile e senza tanti patemi d’animo, non sarà certo la normalità, ma che la Juve, quella vera deve ancora arrivare ed il primo assaggio è giunto domenica pomeriggio cosi come ha avuto modo di spiegare anche lo stesso Marco Atripaldi continuando nella sua analisi: «Abbiamo vinto una partita che forse è stata molto più meritata dei cinque punti che alla fine ci sono stati tra noi e loro. Abbiamo giocato un terzo periodo difensivo straordinario e con ottime indicazioni su cui lavorare per il futuro e per l’inizio della stagione. Ovviamente con Roberts che non è più rientrato e con Tommasini in meno, cosi come ho anticipato in precedenza, nel finale di partita abbiamo accusato un calo di energie e  quindi abbiamo sofferto il rientro di Brindisi, ma abbiamo stretto i denti lottando fino alla fine meritando il successo».

In particolare quali le indicazioni su cui lavorare?



«La prima e forse quella più importante è stata che con questa squadra abbiamo vinto contro Brindisi che aveva aggiunto Dyson e con la quale abbiamo perso. Senza contare che con Roma ce la siamo giocati fino alla fine e poi ha perso con il Khimki dopo un vantaggio enorme. Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti, abbiamo provato a differenziare il nostro gioco passando da quello nel pitturato e sui lunghi del primo tempo con l’Enel a quello dove abbiamo avuto la bravura di segnare tiri aperti dove Scott è stato protagonista. Abbiamo migliorato la qualità dei nostri canestri al di là dei 67 punti segnati contro Brindisi. Siamo riusciti a giocare di squadra ed è questo quel che ci interessa. Abbiamo difeso di sistema e con grinta e dalla quale abbiamo costruito alcuni dei nostri vantaggi più importanti, insomma per più di qualche tratto contro Brindisi si è vista l’idea di squadra sulla quale abbiamo costruito la squadra in estate. L’atro aspetto della medaglia riguarda la normale ancora non totale conoscenza ed alchimia di squadra in termini di passaggi in più o magari la prestazione di Hannah. Al momento è un po’ nervoso non è ancora al top e vuole dimostrare le sue qualità, ma deve capire che ne avrà di tempo per dimostrare il suo valore».

Gioco di squadra ed alchimia che ancora non sono al 100%, però l’azione dell’extra pass di Vitali per consegnare il pallone a Mordente totalmente libero è stata una delle azioni che ti hanno coinvolto di più in panchina…

«E’ stata la dimostrazione di una squadra che si avvia ad essere considerata e a giocare come tale. Sono convinto che se ci passiamo anche sei volte il pallone e con costrutto riusciamo sempre a trovare la strada migliore per fare canestro. Certo l’atletismo e le schiacciate di Roberts e gli altri divertono e fanno esplodere il pubblico, ma ci dobbiamo anche aggiungere il gioco di squadra a metà campo. Siamo sulla buona strada per arrivare anche a completare questo percorso in vista del campionato».


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