L’analisi di Casertana-Cosenza



Stadio pieno per la prima casalinga
Stadio pieno per la prima casalinga

Partiamo dalle dichiarazioni post-gara diametralmente opposte dei due tecnici.  “Avremmo meritato di vincere 6 a 0 ed invece è arrivata una sconfitta” è la strenua (anche un po’ surreale) difesa di Capuano che stride palesemente con l’analisi pacata, onesta e serena della gara di Cappellacciabbiamo sofferto durante i novanta minuti. Il pari sarebbe stato il risultato più giusto”. In effetti l’incontro è stato sostanzialmente equilibrato, con le due squadre che hanno espresso un buon gioco ma che, soprattutto la Casertana, hanno difficoltà a tramutare in gol quanto costruiscono. Capuano, privo del suo uomo più in forma, Mancino, camuffa il suo 3-4-3 in un 3-5-2 con Marano in campo dal primo minuto. In avanti al fianco di Baclet (non al top) questa volta c’è Caturano.  E rispetto alla trasferta di Poggibonsi non è che le cose siano andate meglio per gli attaccanti. Probabilmente i vari Baclet, Caturano e Varriale non hanno ancora trovato la giusta armonia, devono ancora migliorare l’intesa tra di loro, però bisogna anche capire se il sistema di gioco adottato da Capuano esalti le loro doti.  La squadra verticalizza poco preferendo giocare sulle fasce e forse ciò penalizza un po’ gli attaccanti rossoblu che non sono dei colossi e che sulle palle aeree sono spesso sovrastati dai difensori. A volte le due punte, che siano Baclet e Varriale o Baclet e Caturano, o Caturano e Varriale, giocano troppo vicini dando l’impressione di pestarsi i piedi. Verosimilmente ai falchetti manca anche un uomo dal piede “caldo”, un che si faccia carico di tentare conclusioni dalla distanza. Il Cosenza ha lasciato che la Casertana si “sfogasse” nel primo quarto d’ora, poi pian piano è venuta fuori e per ben due volte, con Mosciaro, ha messo paura a Fumagalli. L’infortunio di Baclet (forte contusione alla spalla) costringe Capuano a rivedere i piani. Il tecnico rossoblu decide di buttare nella mischia un esterno d’attacco, Alvino, e non un attaccante (in panchina ci sono Varriale e Favetta). I falchetti continuano ad attaccare le corsie esterne, soprattutto con Antonazzo ma i continui traversoni a centroarea sono inefficaci, il colpo di testa non è di certo l’arma migliore dei vari Caturano, Varriale e Favetta. Converrebbe variare sistema di gioco e magari cercare gli attaccanti palla a terra attraverso ripartenze veloci e verticalizzazioni. E l’occasione capitata sui piedi di Varriale di portare in vantaggio la Casertana è frutto di una giocata per le vie centrali di Favetta. Infine, il “regalo” di Fumagalli, a tempo scaduto, non scalfisce la qualità e la bravura del numero uno rossoblu, uno dei migliori di tutta la Lega Pro.




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