La Corpora ha il suo cannoniere: Katia Karalyus



La Karalyus in azione (Foto Quotidiano della Basilicata)
La Karalyus in azione (Foto Quotidiano della Basilicata)

Arriva l’opposto in casa Corpora. La bocca da fuoco, il cannone chiamato a bucare le metà campo avversarie viene da lontano, dall’Udmurtia, regione della Russia medio-occidentale: Katia Karalyus. Le origini russe del nuovo opposto gricignanese sono diluite da tanti anni di militanza nei nostri campionati e da un matrimonio contratto e vissuto nel nostro Paese: da noi la Karalyus ha disputato già 12 stagioni (la prima nel 2000-2001), molte delle quali in serie A.

Proveniente dalla sfortunata stagione di B1 a Potenza, nello stesso girone che ha visto la promozione della Corpora, la Karalyus aveva accettato il salto all’indietro di categoria per giocare in una corazzata costruita per dominare il campionato e che invece è stata travolta da problemi di ogni tipo. Katia si ritroverà così a vestire la maglia del club che ha affrontato da avversaria 4 volte negli ultimi 9 mesi: “Conoscere molto bene l’ambiente New Volley mi ha aiutata a dire di sì a questa offerta. Per me la Corpora rappresenta un’occasione molto importante anche per la presenza di Elena Drozina in regia. Per un’attaccante giocare con una palleggiatrice simile, tra le migliori in circolazione, è un’occasione davvero unica, una goduria”.



Sul contributo che si sente di dare al club presieduto da Tina Musto, la Karalyus non ha dubbi: “Mi attengo a quello che le mie compagne hanno sempre detto di me: sono una che non ha paura di giocare le palle scottanti e dal braccio molto pesante. Queste caratteristiche ho sempre messo e metterò al servizio della squadra. Gricignano è reduce da un grandissimo campionato, ma rispetto all’anno scorso ci sarà bisogno di molta più qualità e continuità. In B1 eravamo bene o male in 4 a mettere in campo una pallavolo di alto livello: quest’anno sarà così ogni domenica”.

Caratteristica della carriera di Katia Karalyus è la localizzazione geografica delle sue squadre: in 12 anni di carriera italiana non è mai salita a nord di Frosinone, in un gemellaggio Russia-Sud davvero particolare. “Mi sono sempre trovata bene nel Mezzogiorno. Sarà un caso ma le squadre meridionali sono quelle che mi hanno sempre offerto progetti più interessanti, ed è stato così anche quest’anno”.


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