Anche la Juve piomba sull’oriundo Cerella



Bruno Cerella
Bruno Cerella

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare e la Juve in questa settimana non può certo presentarsi o continuare ad essere un non duro considerando il tempo che sta inesorabilmente scorrendo nella clessidra del basket mercato. Il ritorno di Atripaldi all’ombra della Reggia ha, infatti, dato il via ufficiale alla parte più delicata ed importante di questo mese di luglio. Fino alla settimana scorsa la distanza chilometrica tra l’Italia e gli States dove lo stesso ex Biella era per la Summer League di Orlando Prima e Las Vegas poi, ha già accelerato alcune situazioni che in precedenza, invece, erano rimaste in sospeso e senza una direzione precisa. Ovviamente al momento di scrivere quella più importante è legata al nome di Andrea Michelori. L’assenza del General Manager della Juve dall’Italia e con ogni probabilità le vacanze familiari del giocatori avevano lasciato qualche cosa di irrisolto di troppo e che nei prossimi giorni, invece, verrà risolto nella maniera più assoluta. Un qualcosa di irrisolto, tra le altre cose, che ha lasciato e dato la possibilità ad altri di inserirsi all’interno della trattativa casertana. Una trattativa che come lo stesso Gm ha avuto modo di raccontare ai media casertani nei gironi scorsi, era tutta legata alla necessità della società di ridurre il tetto ingaggio che comprendeva un legame pregresso dello stesso Michelori e che secondo l’entourage di Terra di Lavoro troppo gravoso per la singola stagione. Ecco allora la soluzione posta sul banco delle trattative: piccola riduzione ed ingaggio spalmato su più anni in modo tale da non pesare eccessivamente sulle casse casertane per quella che è a tutti gli effetti la stagione di transizione tra il vecchio corso e quello totalmente basato sulle spalle di Iavazzi. Nell’ultimo mese il nuovo presidente della Juve, infatti, ha fatto tutti i passi importanti per arrivare almeno a quel pareggio di bilancio che in termini economici significa nessun debito entro la fine della stagione. Riduzione dei debiti e sforzi economici che a loro volta significa ingaggi non eccessivamente alti per permettere di traghettare la nave bianconere in acque limpide ed abbandonare quelle mosse e torbide degli ultimi anni. Insomma un piano di risanamento economico in cui il contratto di Andrea Michelori poteva stonare un tantino. Tutto normale e senza particolari conseguenze se non fosse stato che di fronte ad una situazione del genere la Vanoli Cremona non fosse stata appostata li alla finestra e pronta a sferrare l’attacco decisivo per provare a realizzare il sogno di un paio di stagioni fa quando la Montepaschi gli soffiò lo stesso lungo milanese. Senza necessità di abbassare il monte ingaggio da destinare allo stesso ex anche di Milano e Bologna, l’offerta cremonese si presta ad essere un tantino più appetibile di quella juventina. Un dilemma difficile da dirimere per lo stesso Michelori che dovrà scegliere a breve – anche se le voci di radio mercato parlano addirittura di decisione già presa nello scorso weekend – tra un ingaggio superiore o ridurre il lato economico ma continuare ad abbracciare una piazza che conosce a memoria e che lo ha idolatrato nell’ultima annata sportiva. Chi invece avrebbe potuto chiedere al fratello, circa il calore, l’amore e la passione che si respira a Pezza delle Noci, che l’ha vissuta sia ai tempi della Legadue con Montegranaro che negli anni di LegaA con diverse maglia è Michele Vitali. L’esterno scuola Virtus Bologna, però, pare abbia deciso di mettere per il momento in secondo piano l’idea di Terra di Lavoro e provare ad ascoltare prima di tutto l’offerta pesarese e di coach Sandro Dell’Agnello, non fosse altro per la nomea di allenatore che dei giovani si fida ciecamente dopo quanto fatto vedere nella scorsa stagione in quel di Forlì. Ma per una pista che è stata messa in stand by, ce ne è sempre un’altra che è pronta ad essere esplorata. Finalmente negli ultimi giorni sembra essersi definitivamente conclusa la querelle tra la Cimberio Varese e Bruno Cerella. Il giovane italo-argentino arrivato alla ribalta del basket italiano con Capobianco e Teramo, dopo la stagione in Lombardia dove è tornato a calcare il parquet nella parte finale dopo un infortunio, ha deciso di prendere una strada diversa da quella varesina anche e soprattutto dopo la decisione di Vitucci di andare via. Una decisione arrivata dopo un lungo periodo di riflessione e che ora invece potrebbe rappresentare l’occasione della vita. La Cimberio di sicuro punterà ancora una volta ad un campionato di primo livello con giocatori di primissima fascia e per l’ex Teramo ci sarebbe, dunque, poco spazio. La situazione ideale per la Juve per avvicinarsi e prospettargli non solo più minuti, ma anche la possibilità di mettersi in mostra in una piazza che lui pure consoce bene per averla affrontata da avversario negli ultimi anni. Vetrina e minuti in campo. Un binomio che farebbe leccare i baffi a chiunque, sempre che non arrivi il classico guastafeste ad intromettersi nella trattativa. Ad onor del vero il nome dello stesso Cerella è già sul taccuino di un’altra squadra, di un’altra formazione che alla pari dei bianconeri può offre ire, minuti, vetrina, ma soprattutto un qualcosa che attira più di ogni altra cosa: lo scudetto. A tentare l’idea dell’ex Varese, dunque, c’è la Montepaschi Siena nonostante le riduzioni di budget a cui i campioni in carica andranno incontro. Una trattativa che per il momento verrà ridotta ad icona, specialmente per la premura con la quale lo stesso Atripaldi sta provando a chiudere il nome del nuovo lungo a stelle e strisce. Dopo il nome di Jajuan Johnson che al momento sembra essere ancora legato al professionismo americano che altro, è arrivato all’ombra della Reggia il nome di Cameron Moore, che per il momento la Nba e l’America l’ha già abbandonata e ha speso l’ultima stagione in Ucraina chiudendo con oltre 13 punti e 9 rimbalzi di media.




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