Ambiente spaccato sulla rinuncia alla Tim Cup del Gladiator: sacrificio giusto od occasione sprecata?



La formazione del Gladiator (foto Nando)
La formazione del Gladiator (foto Nando)

La rinuncia alla Tim Cup ha spaccato in due la tifoseria sammaritana. Ai pochi sostenitori, che hanno accettato sin dal primo momento la dura e sofferta decisione di declinare l’invito alla 67’ edizione della Coppa Italia nazionale, controbilancia il rammarico di un folto numero di fedelissimi che non ha digerito tale scelta (in primis la Brigata Spartaco che ha esposto le proprie perplessità in un comunicato stampa: https://www.sportcasertano.it/13-07-2013/gladiator/72392/che-ne-sara-del-gladiator-la-brigata-spartaco-alza-la-voce/). Sin dallo scorso 5 maggio 2013, data nella quale il Gladiator aveva conquistato aritmicamente il pass per la Tim Cup, enorme era l’euforia della torcida nerazzurra che non vedeva l’ora di misurarsi con una realtà professionistica. Era la trentaquattresima ed ultima giornata del Girone H di Serie D, i nerazzurri guidati da Vincenzo Feola surclassarono 3-1 il Bisceglie e misero in cassaforte il secondo posto, valevole per l’accesso alla Coppa Italia. Un sogno per lo storico sodalizio della città del Foro che in 89 anni di storia (o 101 per chi ritiene che la compagine sammaritana sia nata nel 1912), non aveva mai avuto l’onore di addentrarsi in una delle competizioni più antiche del panorama calcistico nazionale.

Possibili avversarie e motivazioni della rinuncia. La prima partecipazione ufficiale avrebbe permesso al Gladiator di affrontare un avversario, che sarebbe stato sorteggiato in questa lista di nomi: Ascoli, Grosseto, Pro Vercelli, Vicenza, Albinoleffe, Benevento, Cremonese, Feralpisalò, Frosinone, Lecce, Lumezzane, Gubbio, Nocerina, Perugia, Paganese, Pisa, Südtirol, Viareggio e Virtus Entella. Una bella vetrina per il piccolo club nato all’ombra dell’Anfiteatro romano, ma i problemi sorti dopo l’abbandono del timone da parte della cordata guidata da Lazzaro Luce sono risultati determinanti per l’esclusione obbligata. Provenendo da una categoria inferiore, gli Audaci avrebbero giocato in trasferta il primo turno e non si è voluti correre il rischio di adempiere ad una spesa economica, da utilizzare in maniera migliore per il campionato Interregionale. Alla motivazione economica ne è legata una prettamente calcistica. Infatti, considerando che il debutto in Tim Cup è fissato per domenica 4 agosto, la società si sarebbe dovuta anticipare di circa tre settimane rispetto alla consueta partenza. Ora il primo appuntamento stagionale è il primo turno della Coppa Italia di Serie D, in programma domenica 18 agosto (mentre il campionato parte domenica 1 settembre), quindi c’è ancora un po’ di tempo per ricaricare le batterie e partire con la macchina organizzativa che dovrà garantire al Gladiator la permanenza nella prossima Serie D. Il principale obiettivo per la creatura sammaritana che non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca, malgrado il passaggio di Lazzaro Luce al Savoia abbia sottratto non poche energie. 




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