A Mondragone si va verso la chiusura del campo, Pagliuca: “E’ una sconfitta della città”



Al centro Mario Pagliuca
Al centro Mario Pagliuca

Il San Marco Trotti è ormai un capitolo chiuso. L’estate di Mario Pagliuca è tutta concentrata sulla sua scuola calcio con l’intento di trasmettere grazie all’aiuto dei suoi istruttori dei validi insegnamenti. Si torna a parlare di calcio a Mondragone ma non per commentare un acquisto o di una cordata pronta a far calcio ai grandi livelli a Mondragone. Tiene banco la questione del campo chiuso su disposizione del Comune. La decisione manda su tutte le furie lo stesso Pagliuca figlio di una Mondragone che vive un’apatia assoluta dal punto di vista calcistico. La retrocessione in Prima Categoria una condanna pesantissima dopo una stagione di scellerati errori: “Il  Comune ha deciso – afferma Pagliuca di chiudere il campo perche’ ritengono che non abbiano  una persona che possa fare il custode. Il campo e’ abbandonato a se stesso, l’erba e’ altissima e ormai incurata. Noi come Summer Soccer avevamo chiesto attenendomi alla delibera di giunta l’affidamento del campo due volte a settimane per gli allenamenti dei bambini e organizzare eventi. Da noi i ragazzi non pagano e non lo evidenziamo. Lo facciamo a titolo gratuito a differenza di altre scuole calcio che hanno ragazzi che non pagano e si fanno sovvenzionare dal Comune. Ho parlato col sindaco, vicesindaco, assessore Bertolino e Pacifico:hanno ignorato la richiesta.  Se il problema è il campo allora lo chiudiamo  mi è stato risposto dall’assessore Pacifico. Si pensa di non aprirlo più. Come sportivo mondragonese sono deluso ed amareggiato da questa amministrazione che ha mostrato menefreghismo verso questo sport e bambini. Con questa prospettiva è difficile far calcio. Come si può fare senza struttura?Stiamo parlando di un paese di 25 mila abitanti? Sono amareggiato”.

Mario Fantaccione




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