L’amarezza di Vitaglione: “Nel calcio non c’è riconoscenza”



Il ds Vitaglione
Il ds Vitaglione

In estate la grande chance del Gladiator targato Lazzaro Luce con un’indovinatissima campagna acquisti. La fine prematura del rapporto a ferragosto e l’amarezza inevitabile visto il grandissimo campionato degli uomini del tecnico Squillante. Il direttore sportivo Francesco Vitaglione ex grande attaccante con quasi 200 reti nel suo carniere, analizza il cammino di Marcianise, Casertana e Gladiator: “Quando vinci un campionato,  inevitabilmente devi fare delle scelte. Il Marcianise ha puntato su Alessandro Malafronte come direttore sportivo  e Antonio Foglia Manzillo come mister . Sono  due cari amici come lo e’ Matarese mio paesano. Sarà come sempre il campo a dire se hanno ragione o no. Non si può non dire che è stato grande il lavoro di Pasquale Matarese .Il presidente D’Anna  ha deciso di cambiare la sua creatura. Antonio Foglia Manzillo è bravo a scegliere i giovani, ha lavorato con la Juve Stabia :al campo  il  miglior giudizio. In bocca al lupo e vedremo il Marcianise  cosa sarà capace di fare. Per quanto riguarda i falchetti, la Casertana ha disputato un finale che forse nemmeno loro si aspettavano. Il cammino altalenante  ha inciso. Si fanno riunioni  per il ripescaggio. Se metti sul piatto della bilancia i soldi che devi investire, si deve pensare che ci sarà solo la salvezza.  Perché non fare in serie D  un campionato  d’alta classifica con  la presenza di squadre blasonate come Torre Annunziata, Cosenza, Casertana, Messina.Bisogna passare al semiprofessionismo  anche in  D.

Per quanto riguarda il Gladiator sono stato parte in causa fino a ferragosto. Sono  tra gli  artefici del miracolo . La squadra è stata  costruita da me con Luce ed il tecnico Squillante. Attualmente il sindaco  e l’ex presidente Salzillo si stanno prodigando. Mi piacerebbe se Mazzamauro prendesse le redini della società :è persona   perbene e affidabile. Quando si dice che nella vita  passa un treno, a me era passato un freccia rossa. Se io avessi proseguito la mia avventura avrei bruciato la mia carriera. Tutto e’ scritto e destinato.  Per quanto riguarda il presente mi ha chiamato il mio ex presidente Giugliano del Nuvla che insieme a Vincenzo Calce hanno fatto un’offerta alla Sarnese:vorrebbero fare qualcosa d’importante a Sarno e hanno chiesto la mia disponibilità. Tra i giovani che mi hanno impressionato ho visto un grande centrocampista ’94 della Palmese:merita di avere una chance in categoria superiore. In serie D la palma del migliore va a Leone del Gladiator:per rendimento è quello che più si è evidenziato. Gli under Maiellaro, Pastore, Viglietti e Leone sono stati costruiti da me e nessuno me lo deve togliere. Conoscevo le loro potenzialità e li ho portati. L’aneddoto Maiellaro fu preso dall’Astrea e non era sua intenzione  restare fuori casa. Rassicurai il presidente  sulle qualità di  Maiellaro: ricordo che gli dissi che l’avrebbe ammortizzato in tre anni. Al primo anno col Gladiator abbiamo visto tutti quello che ha fatto:ora è al Savoia. Son certo che al terzo anno resterà ancora con Luce. A Luigi manca l’altezza che fa la differenza nelle categorie superiori. Pronto nelle uscite, carattere d’acciaio,una grande presa. Fondamentale la sua crescita con due big come Borrelli e Terracciano. Non si deve temere alla vigilia nessun girone in serie D. Abbiamo visto come il girone pugliese campano sia stato più semplice nel girone di ritorno con Ischia,Monopoli, Gladiator e Matera a lottare. In carriera mi sono tolto le mie belle soddisfazioni con quasi 200 reti al pari di attaccanti come Ingenito, Baratto, Astarita e Prisciandaro. Nel calcio non c’è riconoscenza,il calcio deve essere fatto con la testa. Da calciatore certe cose non si accettano. Quando passi dall’altro lato capisci che non bisogna avere riconoscenza”.



Mario Fantaccione


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