Juve, ora tocca al coach



Il nuovo gm Atripaldi
Il nuovo gm Atripaldi

Il primo passo è stato fatto, il primo tassello del nuovo puzzle è andato al proprio posto nella giornata di giovedì pomeriggio e da quella di ieri la stanza con la porta indicata con la targhetta relativa al General Manager del Palamaggiò, ha un nuovo volto, nome e cognome. Una persona che ormai anche i sassolini di Pezza delle Noci hanno imparato a riconoscere, nonostante il poco tempo a disposizione e di permeanza all’ombra della Reggia di Marco Atripaldi. Il nuovo rappresentante in tutto e per tutto della formazione bianconera, cosi come ha avuto modo di sottolineare lo stesso presidente Iavazzi nell’intervento che ha preceduto la conferenza stampa del diretto interessato, è già praticamente sommerso di lavoro, contatti per quanto riguarda l’ordine del giorno personale assegnatogli dal due societario Iavazzi-barbagallo. Ovviamente il lato aziendale, quello tanto sottolineato dal nuovo patron casertano con queste parole «Fino ad ora la Juvecaserta è stata solo una grande famiglia, d’ora in poi, sarà una grande famiglia, ma anche una grande azienda e quindi va ristrutturata in questo senso», verrà per un attimo messo da parte come una pagina ridotta ad icona sul desktop del proprio computer per lasciare aperte e sempre in prima visione altre finestre, altre pagine che al momento hanno una priorità al limite dell’assoluto. Ovviamente in cima a questa lista c’è l’oggetto denominato con il termine coaching staff. Un concetto molto più ampio e che riguarda, dunque, l’intero staff che nella prossima stagione dovrà guidare a bordo campo e preparare in settimana il lavoro domenicale per affrontare di volta in volta una stagione difficile, ma che già sta annotando un velo di fascino non indifferente e dettato principalmente da quel senso di ottimismo che lo stesso Iavazzi sta provando ad infondere non solo con la scelta di portare all’ombra della Reggia un professionista del settore come l’ex Angelico Biella, ma anche affidandogli quella missione di operare sul mercato come una squadra che almeno nel nome, nel blasone e nella possibilità di essere protagonista di questo campionato, non deve essere considerata seconda a nessuna. Ed allora Atripaldi la prima nota l’ha portata a casa e segnata sul proprio taccuino personale con l’indicazione della promozione di Caserta come compagine e come vetrina non da seconda scelta, ma soprattutto come una società dove sposare in pieno e senza riserve, tutto il progetto che da giovedì pomeriggio il trio Atripaldi-Iavazzi-Barbagallo porteranno avanti per tre stagione («Io ho accettato la proposta di Iavazzi e di venire a Caserta senza pensare alle altre offerte e quindi l’ho considerata una prima scelta e vorrei che anche chi verrà da qui in poi facesse altrettanto» le parole pronunciate dallo stesso dirigente casertano durante la sua conferenza stampa di presentazione ndr). Ed allora il progetto Juve e la voglia di rinascita e di crescita casertana è stato portato già in giro quel tanto che basta per far alzare il numero di decibel delle frequenze di radio mercato in relazione all’head coach e quello che potrebbe essere il suo staff. Le parole chiare e cristalline di Atripaldi hanno escluso Ramagli e Cancellieri, dal momento che il prossimo capo allenatore della Juve non sarà un coach con cui lo stesso Atripaldi ha lavorato in passato, dando quindi spazio ad altre ipotesi con alcune che addirittura sembravano essere tramontate del tutto. L’ottimismo, infatti, che si respirava nelle Marche e specialmente sponda Pesaro per quanto riguarda un accordo finale e decisivo di Sandro Dell’Agnello con la Scavolini per riformare la coppia vincente di Forlì con Ario Costa da General Manager, sembra essere calato di qualche tacchetta nonostante l’addio di Markovski. Il nome di ‘Sandrokan’ resta in cima alla lista dei desideri dei biancorossi rivali in campo proprio della Juve, ma al momento il cellulare del procuratore di uno dei protagonisti dello scudetto bianconero, sembra essere preso d’assalto anche da chiamate con provenienza dall’ombra della Reggia. Chiamate che stando ai rumors potrebbero aver fatto almeno pensare lo stesso Dell’Agnello ed il suo procuratore anche se solo nell’ascoltare l’offerta prima di mettere un qualsiasi tipo di nero su bianco. Un ritorno, dunque, che rimette in gioco l’ipotesi di riportare a casa un pezzo di storia della Juve del passato e che quindi riapre totalmente il toto coach, che nelle ultime ora sembrava essere direzionato verso quella che era la pista italiana più perseguibile e cioè quella di Pancotto che ormai è ex ad Avellino dove ha ottenuto il miracolo della salvezza sfiorando addirittura i playoff con una squadra nettamente in difficoltà e che invece vuole affidarsi a tutti i costi alle mani di Vitucci. La vicinanza ed un progetto in cui Pancotto sarebbe la prima scelta e non un ripiego per un altro coach, potrebbe essere determinante almeno quanto al richiesta da parte della società di essere considerata come prima scelta assoluta e non come ripiego. Il lato economico dell’accordo con l’ex coach con Barcellona, però, potrebbe essere uno degli angoli da smussare in caso di un possibile accordo. Il mondo del ‘coaching’ tricolore potrebbe anche non essere solo ed esclusivamente l’unica pista percorribile, con un nome a sorpresa le cui indicazioni da radio mercato parlano solo ed esclusivamente di un allenatore che potrebbe far clamore e con esperienza italica. Ma è dal Belpaese che continuano ad arrivare rumors, come quello intriganti legato a Calvani  e quindi mettersi in casa un allenatore che ha giocato la finale scudetto, anche se dalla Capitale sembrerebbero in rialzo, rispetto a qualche giorno fa, le quotazioni di una sua riconferma. In contemporanea all’head coach è sotto controllo anche la questione staff con le posizioni di Max Oldoini e Sergio Luise ancora in sospeso e che obbligatoriamente dovranno essere prese in considerazioni nei prossimi giorni e prima di prendere in considerazione tutte le varie situazioni contrattuali dei giocatori.




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