L’estate caldissima della Virtus Carano: un mese per evitare il fallimento



virtuscaranoResta ancora tutto da decifrare il futuro della Virtus Carano. A poco più di un mese dalla fine del campionato, rimane imperniato nel mistero il destino della compagine aurunca che, anche in questa stagione, si è messa in evidenza come una delle compagini più attrezzate del Girone A di Eccellenza. Ciò non è bastato al sodalizio del presidente Achille Sauchella per conquistare al secondo assalto la promozione in Serie D. Un traguardo voluto fortemente dai vertici dirigenziali ma diventato un vero e proprio tabù: nelle ultime due annate la Virtus ha fermato la propria corsa all’interno nei play-off (per mano di Gladiator e Stasia Soccer). Il rammarico per l’ennesima stagione buttata al vento ha demoralizzato la proprietà del club caranese che ancora non ha rivelato le proprie intenzioni sul futuro. Nel paesino situato ai piedi del Massico si vociferano varie ipotesi: logicamente niente di ufficiale poiché da ora fino al 20 luglio, data entro la quale bisogna presentare la domanda d’iscrizione al prossimo campionato, manca più di un mese. Quaranta giorni ci distanziano da quella scadenza che può chiarire, una volta per tutte, cosa accadrà alla Virtus Carano. L’ipotesi più accreditata è che la compagine aurunca si presenti ai nastri di partenza della prossima stagione, anche se in versione meno competitiva rispetto alle ultime due annate (nelle quali si è classificata al terzo ed al quinto posto). I grandi sacrifici economici di questo biennio non sono serviti per vincere il campionato, per cui molto probabilmente verrà diminuito il budget e la squadra che verrà allestita gareggerà per la salvezza. A questa opzione ne segue un’altra completamente più triste per i sostenitori caranesi. Infatti, non è da escludere che i vertici dirigenziali decidano di chiudere definitivamente con il calcio. La telenovela che accompagnò la scorsa estate potrebbe avvenire anche in questa nuova calda stagione estiva, ma la speranza è che venga ripetuto il lieto fine con Emilio Di Tommaso che salvò la società dal fallimento con una domanda d’iscrizione presentata in extremis. Un epilogo che feliciterebbe tutti i calorosi sostenitori della cara vecchia Virtus.   




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