La cordata Luce con un piede in due scarpe: tratta il Savoia ma regge il Gladiator



Il vicepresidente Marciano, il presidente Luce ed il ds Simonetti
Il vicepresidente Marciano, il presidente Luce ed il ds Simonetti

Appare sempre più incerto il destino del Gladiator. Dopo due anni di stabilità, la società nerazzurra è caduta di nuovo in quel limbo che fa la spola tra i sogni di un futuro roseo ed il tormento di un nuovo fallimento. Nell’appena partorito mese di giugno la città di Santa Maria Capua Vetere si è risvegliata con tutte quelle preoccupazioni che hanno accompagnato il passato recente della propria creatura calcistica. Numerosi sono gli interrogativi che si pongono i tifosi in questo momento di stand-by, utile solo ad innervosire gli animi di quanti da anni sentono battere forte il cuore per il club gladiatorio. Considerando il grande clamore con cui si stanno celebrando gli albori della nuova avventura di Lazzaro Luce nella piazza di Torre Annunziata, sorge spontanea una domanda: perché alcuni componenti della cordata guidata dall’ex presidente nerazzurro non hanno ancora abbandonato il timone della società? Chiaro il riferimento ad Orlando Santaniello e Gianluca Marciano che permangono, rispettivamente, nel ruolo di presidente e tesoriere poiché non hanno ancora presentato le dimissioni dalla loro carica (come già ricordato in passato, in questi ruoli ben definiti non vi è il nome di Lazzaro Luce, poiché quest’ultimo aveva dato le dimissioni da presidente già lo scorso aprile ed era diventato patron a tutti gli effetti). Tale interrogativo apre lo spiraglio a più di qualche osservazione. L’ipotesi più accreditata è da considerarsi attendibile soprattutto per i pochi nostalgici dell’oramai vecchio patron, e cioè che Lazzaro Luce non ha ancora deciso di chiudere definitivamente i ponti con il Gladiator poiché non ha ancora la certezza di acquistare il Savoia.

Raffaele Verdezza e Lazzaro Luce a Torre Annunziata
Raffaele Verdezza e Lazzaro Luce a Torre Annunziata

Le storie di Gladiator e Savoia legate a doppio filo. La ragione di questa opzione ha delle basi solidissime e trova conferme nella telenovela oplontina che è legata a doppio filo a quella nerazzurra. Non è un mistero, infatti, che il presidente dimissionario Sergio Contino non intende cedere in maniera gratuita le sue quote (relative al 70%) a Luce: cosa ribadita alla delegazione torrese composta da Carmine SalvatoreGiancarlo Caiazzo e Alfonso Contieri che domenica ha cercato di concludere la trattativa in un incontro bonario. La somma richiesta da Contino è di 100.000 euro con saldo dei debiti a cura di Luce (un conto che deriva da un’esposizione debitoria di 37.000 euro più le tre mensilità arretrate di 75.000 che vantano i calciatori, tutti compensi dichiarati in Lega, pertanto a rischio vertenza qualora non fossero corrisposti, con conseguenti multe e punti di penalizzazione) o 150.000 euro senza debiti. Il pugno di ferro viene chiarito dal socio di maggioranza del club torrese attraverso delle dichiarazioni che non lasciano nulla al caso: “E’ vero che io il Savoia non l’ho acquistato, ma ho sostenuto costi di gestione. Per di più non sono andato via, ma in pratica mi hanno cacciato. Sono stati i miei soci di minoranza a trattare la cessione con Luce. Quindi, se il presidente del Gladiator intende acquistare la società viene da me e ne parliamo. Il Savoia non lo cedo gratis”. A discapito dell’accoglienza in pompa magna, la fine della trattativa per l’acquisizione del sodalizio oplontino è ancora lontana per cui il noto manager della Derichebourg sta prendendo tempo e sta valutando ogni possibile risvolto. In questo ambito vanno poi inquadrate le parole di Alfonso Salzillo che, nell’intervista pubblicata nella giornata di ieri dalla nostra testata, ha continuamente ribadito che sta cercando di convincere Luce a tornare sui suoi passi. Che Lazzaro Luce possa ritornare a fare calcio nella città del Foro appare difficile, anche perché non bisogna trascurare l’animo dei sostenitori che hanno osannato il suo avvento nell’estate 2011 ma che potrebbero costruire un ostruzionismo esasperato, qualora dovesse andare in porto il fantomatico Luce bis.  




error: Content is protected !!
P