Juve, è la settimana della verità



Il presidente Iavazzi
Il presidente Iavazzi

Riparte oggi il nuovo countdown, riparte oggi la clessidra, che nel corso di questo weekend era stata fermata dalla decisione adottata da parte del presidente Iavazzi di allungare il periodo di attesa prima della decisione finale sulla ricapitalizzazione. Un pit stop che lo stesso numero uno ha voluto adottare in riferimento a quelli che sono stati gli ultimi accadimenti ed in particolare uno: la decisione della Provincia di Caserta ed il suo presidente Domenico Zinzi di rinviare la propria tavola rotonda- la quale era prevista per venerdì scorso – alla mattinata di oggi. Un incontro che con ogni probabilità lo stesso Iavazzi ritiene fondamentale, importante o semplicemente un qualcosa da non lasciare al caso o di intentato nella speranza che qualcosa di buono venga fuori da questo secondo ‘face to face’ con l’e istituzioni locali. Ed allora vista l’importanza dell’incontro ed il suo slittamento alla mattinata di oggi, era quasi prevedibile che la deadline per l’assemblea straordinaria destinata alla ricapitalizzazione o messa in liquidazione della società, venisse a sua volta spostata avanti nel tempo. Tre giorni in più rispetto a quello che era lo scorso ultimatum. Tre giorni in più per continuare a tirare il fiato in attesa che lo stesso possa sfociare in un enorme respiro di sollievo. Questo il tempo aggiuntivo caricato all’interno della predetta clessidra, tornata inesorabilmente a scandire il tempo rimasto a diposizione non solo della dirigenza bianconera, ma soprattutto di una classe imprenditoriale che solo sulla carta risulta legata al territorio e non con il cuore, per dimostrare che il basket e la Juvecaserta rappresentano effettivamente una eccellenza di questo territorio e quindi un qualcosa a cui ci si possa favorevolmente avvicinare in qualsiasi termine (cosi come ha avuto modo di affermare il sindaco Pio Del Gaudio bacchettando tutti coloro che potevano e non si sono presentati alla riunione comunale per gli aiuti alla Juvecaserta ndr). Poco importa se coloro che si avvicineranno saranno sponsor grandi, tanti piccoli sponsor; se vi saranno tanti piccoli imprenditori pronti a rilevare piccole quote che unite riducano quella soglia del 39% ancora necessaria per poter almeno iniziare la prossima stagione agonistica, o un solo imprenditore che come Iavazzi possa fare piccoli passi o da subito passi da gigante e dare quella mano decisiva per cancellare per sempre la definizione di ‘messa in liquidazione’ dalle possibilità della prossima assemblea straordinaria del 30 maggio. Quello che importa è che i passi vengano fatti nella direzione giusta: quelli dell’entrata a far parte della famiglia Juvecaserta e non quelli verso l’uscita di emergenza, la porta di servizio o anche quella principale, cosi come ha avuto modo di fare l’amministratore unico della Gimam Pasquale Corvino. L’imprenditore casertano le ha praticamente attraversate tutte. E’ entrato da quella di emergenza quando dai piani alti del Palamaggiò arrivavano gli appelli e le richieste di aiuto per sponsorizzazioni che potessero alleviare il peso economico di una nuova stagione difficile. Ha attraversato quella di servizio quando a fine hanno ha deciso di trasformare il proprio apporto da sponsorizzazione secondaria a partecipazione sociale per presentarsi al pubblico, ai fans e tutti gli aficionados bianconeri attraverso quella principale portandosi in dote l’aumento di richiesta della stessa partecipazione dal 10 al 15 per cento di quella fetta non rappresentata dal 51% di Raffaele Iavazzi. Una sorta di marcia trionfale che si è trasformata in breve tempo in una sorta di fuga trionfale con tanto di dichiarazioni ed incontri con lo stesso Iavazzi che ha dovuto prendere atto della impossibilità dello stesso Corvino di partecipare attivamente al mondo sportivo di Terra di Lavoro sia sottoforma di Casertana che di Juvecaserta. Insomma o da una parte o dall’altra e Corvino alla fine ha deciso di affiancarsi al calcio ritenendo l’impegno cestistico troppo oneroso per un piccolo imprenditore come lui. Chi non si è tirato indietro, invece, è Barbagallo che a questo punto resta l’unica spalla alla quale il presidente Iavazzi può appoggiarsi in questo cammino tormentato. Ovviamente la speranza è che al termine della giornata di oggi e quindi dell’incontro con la Provincia, le spalle su cui appoggiarsi possano diventare molte più di una e che insieme si possa continuare verso quel 31 di maggio e di conseguenza alla presentazione definitiva ai nastri di partenza della Juve al prossimo campionato (in caso contrario l’unica alternativa positiva sarebbe la scelta di Iavazzi di non guardare in faccia a nessuno e andare avanti da solo nonostante tutto ndr). Iscrizione che significherebbe che ventiquattro ore prima nell’assemblea straordinaria il numero uno della Juve, abbia pronunciato e firmato – insieme a tutti gli altri o anche da solo – la parola ricapitalizzazione, ridistribuzione delle quote e definizione del budget con il quale mettere assieme  nuovi pezzi per una nuova avventura. Definizione di un budget che introdurrebbe definitivamente Caserta all’interno dei rumors estivi e che accompagnano tutta la fase del mercato cestistico fino alla definizione dei roster di fine agosto. Ad onor del vero il nome del club di Pezza delle Noci non è stato ancora escluso dallo stesso, almeno fino a quando il proprio destino non sarà ufficiale. Nei giorni scorsi e quindi in piena bagarre societaria, sono addirittura giunti i primi nomi e le prime idee per la prossima annata. Nando Gentile e Sandro Dell’Agnello. Il primo sulla poltrona di giemme ed il secondo su quella di head coach che è stata negli ultimi quattro anni di Pino Sacripanti. Il timoniere canturino, infatti, è l’oggetto del desiderio di almeno tre squadre di LegaA (tra cui Cantù e Roma), senza contare che lo stesso Iavazzi ha sempre definito la riconferma di Sacripanti come il proprio sogno nel cassetto a patto che la situazione societaria trovi una soluzione definitiva.




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