Iniziano i rumors sulla Juvecaserta



Stefano Gentile (Foto Giuseppe Melone)
Stefano Gentile (Foto Giuseppe Melone)

Work in progress, man at work, stay tuned o qualsiasi altro slogan generalmente utilizzato per un qualcosa che sta aspettando degli sviluppi si voglia utilizzare, non cambia l’idea che a Pezza delle Noci sono tutti ancora con il fiato sospeso. Una condizione che potrebbe restare tale ancora per molto, anche se poi il ‘molto’ potrebbe essere considerato un concetto relativo. Sei giorni, questo il periodo di tempo – che potrebbe risultare infinito – trasformato dal presidente Iavazzi in sabbia ed inserito all’interno della clessidra dell’ultimatum lanciato qualche giorno fa e che ha come data ultima il prossimo 27 maggio. Un termine in cui il bagliore di luce generato al suono dell’ultimo granello di sabbia – che nel silenzio generale di tutti gli aficionados di Terra di lavoro, potrebbe avere lo stesso frastuono di un tuono in piena notte – darà vita a due paesaggi senza nessun dubbio diversi tra di loro non solo nell’aspetto ma anche nella sostanza. Il primo è il bagliore di luce che una nuova realtà splendente può determinare e generare all’alba di una nuova era. Nella fattispecie il bagliore di una società che ha trovato quella collaborazione che tanto aspettava, di una società che finalmente è riuscita a fare breccia nel cuore dell’imprenditoria locale e non necessariamente con interventi milionari o da capogiro, ma anche e solo di semplice e concreta fattura o rappresentati da un impegno a sostenere un progetto pronto a proiettare in avanti il nome della Juve e di Caserta. Ma il rovescio della medaglia è un qualcosa che potrebbe far esplodere il cuore di ogni singolo tifoso, insieme a quello che simbolicamente è trapiantato a Pezza delle Noci insieme al Palamaggiò. Un bagliore che potrebbe portare con se una sorta di figurativo fungo atomico e che spazzerebbe via tutto in un sol attimo. Quell’attimo in cui il 27 di maggio in presenza del notaio, presso il quale è stata indetta l’assemblea straordinaria della società, al fianco di Iavazzi ci saranno solo ed esclusivamente il duo di imprenditori – Corvino-Barbagallo che uniti rappresentano l’attuale 25% delle quote societarie del 49% che non sarà in possesso del numero uno bianconero – che ha risposto presente ripagando quella fiducia che lo stesso Iavazzi ha riposto da tempo in questa categoria, specialmente in quella che opera sul territorio casertano. Se i nomi e le sagome saranno, dunque, le stesse del 17 maggio al cospetto del sindaco Pio Del Gaudio, che quella tavola rotonda l’aveva indetta, allora all’orizzonte si vedrà una città devastata, gruppi di macerie qua di quelli che erano i pilastri che fino a tempo fa avevano tenuto in piedi tutto il sistema Juvecaserta a prescindere dagli appelli e dai nuovi innesti. Questa volta, però, Iavazzi non ci sta; non ci sta a voler sopportare ancora una volta l’indifferenza da parte di chi potrebbe e che solo apparentemente dimostra o dichiara di non potere, ma che in realtà non vuole. Non ci sta a veder ‘cestinati’ gli appelli che ha lanciato o a vedere persone che fanno finta di non aver capito e porrebbe al società in stato di liquidazione. Uno stato che significherebbe fine del basket all’ombra della Reggia, anche se il condizionale è d’obbligo. Già perché l’ultima residua speranza per evitare tutto questo sarebbe rappresentata da un colpo di testa ad opera dello stesso Iavazzi a voler continuare ancora una volta da solo (un po’ come è successo a Roma che con Toti in difficoltà economica si è comunque andati avanti ed il team capitolino ha giocato una stagione straordinaria, playoff compresi che questa sera vedrà in scena la gara7 contro la Trenkwalder Reggio Emilia ndr) risolvendo tutto in ‘famiglia’ attraverso una sponsorizzazione oltre alla partecipazione azionaria e che quindi metterebbe una pezza a quel buco rappresentato dal 24% delle restanti quote. Certo sarebbe una pezza non resistentissima e che ricreerebbe quella situazione di difficoltà continua per tutta la stagione, ma che eviterebbe un montante ed un ko tecnico dal quale Caserta ed i suoi tifosi si sono già rialzati una volta con tutte le conseguenze del caso. Una residua speranza che potrebbe essere alimentata, di fronte alla mancanza di nuovi aiuti, solo ed esclusivamente dalla passione che Iavazzi nutre per questo sport e per il feeling che inevitabilmente si è creato con tutte quelle voci e quelle mani che urlando ed applaudendo gli hanno dimostrato tutta la loro gratitudine. Intanto secondo radio mercato, gli stessi applausi di fine anno che i supporters bianconeri hanno riservato anche a Stefano Gentile vorrebbero tributarli i tifosi di Avellino. Stando ai media irpini, infatti, la dirigenza bianco verde starebbe pensando al figlio di Nandokan ed uno dei protagonisti della truppa di Sacripanti in questa stagione oltre che giustiziere della Sidigas nella sfida di andata, come cambio naturale di Lakovic in modo tale da creare quella combinazione esplosiva tra due talenti differenti. Il playmaker che a partire da ieri ha iniziato il proprio cammino con la nazionale italiana sperimentale dopo una breve vacanza a stelle e strisce, però, sarebbe uno degli oggetti del desiderio della dirigenza nel caso in cui si dovesse parlare di basket giocato come tutti si auspicano. Ripartire da un cognome che è stato storia della franchigia ed affiancargli quello che ha stupito tutto e tutti nell’ultimo periodo: Stevan Jelovac. Il non addio, ma solo arrivederci del ungo serbo aveva fatto pensare a tanti su un possibile ritorno, cosi come quello di Maresca che avrebbe un contratto con il club bianconero. Tutti rumors che con una situazione societaria come quella attuale sono un qualcosa di più che campati in aria, cosi come quelli che riguardano dirigenti e lo stesso staff tecnico. Tutto dipenderà da Iavazzi e da quel 27 di maggio.




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