Juve, non solo Corvino e Barbagallo



Gervasio e Iavazzi
Gervasio e Iavazzi

Ancora una  paio di settimane, ancora una quindicina di giorni per provare a mettere le basi per la nuova stagione o sarà troppo tardi. La sabbia all’interno della clessidra bianconera sta scorrendo via inesorabilmente sia dal punto di vista del tempo a disposizione per i primi adempimenti, sia per quanto riguarda la ricerca di quegli aiuti di quelle nuove persone che dovrebbero dare manforte al presidente Iavazzi a partire dal prossimo campionato. Le parole di Gervasio negli ultimi giorni, hanno definito il possibile intervento, diversificato nella sostanza e nella forma, di Barbagallo e Corvino, non lo sorprenderebbe, dal momento che già in questa stagione avevano dato una mano e si erano schierati dalla parte della Juve. Il nocciolo della questione, appunto, sarebbe quell’idea di diversificazione dell’aiuto. Lo scorso anno l’amministratore di Co.Fi.Ba. e quello della Gimam avevano sottoscritto un aiuto sottoforma di sponsorizzazione secondaria e quindi non eccessivamente onerosa. Ma che arrivò a Pezza delle Noci come sole dopo una tempesta o se vogliamo coma una fresca boccata d’ossigeno. Allo stato attuale, invece, si parla di partecipazione azionaria, si parla di divenire soci e prendere parte a quella ricapitalizzazione (parola inflazionata ormai da un paio di anni a questa parte quando si parla di basket bianconero ndr) indetta dal numero uno bianconero e che dovrebbe avere come primo punto all’ordine del giorno il 51% e poi tutta la restante parte. Un 51% che senza dubbio e senza nemmeno un secondo di discussione, finirà tutto nelle mani di Iavazzi, dalle quali poi dovrebbero essere plasmati coloro che prenderanno parte a tutto il resto. Un tutto il resto che fino a qualche giorno fa era diviso in parti eguali tra lo stesso Barbagallo e Corvino, ma che allo stato attuale sarà sul 25%. Se cosi fosse – ovviamente il tutto è alla fase delle indiscrezioni –, ne avanzerebbe un 24% che potrebbe già rappresentare un risultato per la dirigenza di Pezza delle Noci. Un 24% da poter dividere tra tanti altri partecipanti ed anche in piccole dosi o percentuali in modo tale da non poter incorrere sempre nella negatività della crisi. Non che la stessa non abbia attanagliato la maggior parte degli imprenditori locali e non, ma probabilmente il ricorso al momento storico non opportuno e fiorente per investire è stato utilizzato come scudo per pararsi da richieste di sponsorizzazioni o di partnership o ancora di partecipazione azionaria, alle quale tante volte Caserta, Gervasio in passato e Iavazzi ora sono ricorsi per assicurare un futuro alla Caserta cestistica e continuare a far sognare il Palamaggiò. Certo è che poi la crisi economica non è stato il solo modo per provare a tirarsi fuori dalla ‘tonnara’ mediatica o economica, cosi come è successo a grandi marchi che hanno utilizzato altre strade per arrivare allo stesso risultato e quindi allo stesso posto: il no a qualsiasi tipo di aiuto economico. Si fa riferimento a quanto è stato oggetto di domanda nell’intervista a Francesco Gervasio e cioè la presenza di alcune persone, una società poco chiara e la mancanza di progetti. Tutte situazioni che nel giro degli ultimi mesi sono cadute una dietro l’altra come foglie d’autunno. Eliminata la paura di presenze ingombranti o pessimiste come potevano essere Gervasio o a suo tempo Caputo e dentro il solo Iavazzi che personalmente e senza timore sta portando avanti l’intera crociata per la salvezza economica della Juvecaserta. Al momento mancano 350mila per l’iscrizione al prossimo campionato e circa un milione per disputare la stagione, almeno secondo quanto emerso nell’incontro di ieri a Palazzo Castropignano col sindaco Del Gaudio.

Per quanto riguarda il progetto, invece, è un concetto al quanto aleatorio. Logico è che senza una base economico-finanziaria almeno solida, senza andare a sconfinare nel fiorente, è impossibile mettere in piedi un progetto. Un concetto aleatorio che potrebbe essere realizzato proprio con l’avvento di forze nuove. Insomma tutti gli alibi sono finiti, tutti i fronti dietro i quali ripararsi sono stati sbaragliati lasciando via libera a chi veramente aveva intenzione di dare una mano, senza contare che quanto hanno fatto capitan Maresca e compagni in campo non potrebbe essere il biglietto da visita migliore per una Caserta che nel bene o nel male negli ultimi mesi e durante tutto il girone di ritorno è stata sulla cresta dell’onda mediatica sia dal punto di vista locale che dal punto di vista nazionale. La stessa cresta dell’onda che non ha potuto ignorare il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio che dopo i risultati ottenuti dai bianconeri in questo campionato, dopo il clamore della gente agli ennesimi appelli di aiuto da parte della società, non ha potuto non impegnarsi in prima linea per provare a dare una mano al presidente Iavazzi. Il tutto attraverso l’ennesimo incontro e l’ennesima tavola rotonda con l’imprenditoria casertana. La speranza è che da quella tavola rotonda si sia usciti con in mano idee consistenti e non solo le solite promesse di facciata, e che quel 24% (a seconda che uno tra Corvino e Barbagallo decida di alzare la posta in palio della propria partecipazione ndr) trovi una collocazione unica o plurima che sia, tale da regalare ai casertani l’ennesimo libro bianco all’interno del quale annotare nuove emozioni, quelle della prossima stagione agonistica.




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