La Juve finisce tra gli applausi, ma Reggio viola il Palamaggiò



Il commovente striscione dedicato ai tifosi (Si ringrazia Giovanni Vastano epr al foto)
Il commovente striscione dedicato ai tifosi (Si ringrazia Giovanni Vastano epr al foto)

La serata finisce come era iniziata: la Juve tra gli applausi di un Palamaggiò non pienissimo, ma con coloro che alla fine ci sono sempre stati. Gli applausi per una stagione straordinaria, gli applausi per un anno difficile e trascorso tra mille difficoltà. Gli applausi per un gruppo che di fronte a tutte queste difficoltà non ha fatto altro che rispondere con prestazioni di valore, grinta, determinazione, professionalità ed attaccamento ad una maglia ed una città che non li ha mai abbandonati per nessun motivo. Ma soprattutto applausi per una partita, quella con Reggio Emilia, che non aveva nessun valore se non dare ulteriore dimostrazione di quanto detto in precedenza. Un match senza pretese di classifica, ma che i bianconeri hanno giocato con le unghie e con i denti fino all’ultimo secondo prima della sirena finale con anche un tiro da tre punti ed i liberi di Sergio per provare a forzare nel momento migliore di Reggio. Ed allora questa squadra si congeda con una sconfitta (e forse anche l’ultima in panchina di coach Pino Sacripanti ndr), ma poco importa. Quello che realmente importa è l’amore, il sentimento reciproco con il pubblico che questo gruppo ha saputo creare in mesi di grandi difficoltà. Un patrimonio da cui ripartire, un patrimonio che viene lasciato nelle mani di Iavazzi.
La cronaca. In campo al fianco di Gentile e Michelori, infatti, scendono sia Cefarelli che Marzaioli, mentre l’ultimo spot libero è ovviamente del capitano Giuliano Maresca. Il calore dei non tanti presenti che non si sono voluti perdere per nulla al mondo l’ultima di una squadra fenomenale, spinge la Juve a correre sin dal primo minuto (2:12). Slanina è una macchina dalla lunga distanza, Cinciarini prova a prendere il controllo della partita, mentre Sacripanti corre ai ripari mettendo in campo il quintetto titolare con Mordente e Jelovac al posto di Cefarelli e Marzaioli (9:20). La Trenkwalder raffredda per un attimo la mano, coach Menetti da sfoggio della propria panchina con Bell e al suono della prima sirena della serata il divario è di soli 10 punti (15:25). La tripla di Jelovac nelle battute iniziali del secondo quarto da la carica giusta ai bianconeri per alzare il ritmo della difesa, ma soprattutto trovare la forza e la voglia, canestro dopo canestro, di mettere in difficoltà una squadra che non appena ha abbassato le percentuali dal campo ha sofferto il ringhiare dei casertani nella propria metà campo (27:30 con 7 punti del lungo serbo). I padroni di casa arrivano anche ad un solo possesso di distanza spingendo gli avversari sul ciglio del burrone e salvata dalla tripla di Slanina (30:35). Il finale è tutto di marca Juve con Mordente e Gentile che mandano le squadre all’intervallo lungo sul punteggio di 41:39. Reggio prova a scuotersi nei primi minuti di terzo periodo con Brunner che attacca Jelovac. Il serbo risponde dalla media distanza, mentre la tripla di Mordente ed il dai e vai con Gentile mette una pezza alla ripresa della testa della gara dei biancorossi (48:49). Slanina e sei punti consecutivi da tre di Filloy rispediscono al mittenti i tentativi della Juve di tornare ad impensierire gli avversari. Cinciarini ci mette il gioco da tre punti ed al 34’ è 61:69. Caserta raschia il fondo del barile delle proprie energie e l’ultimo a mollare è Marco Mordente che con lo sguardo di chi sta giocando gara1 di playoff infila la tripla che regala ancora una speranza ai locali. Sergio e Maresca seguono a ruota, mentre sono il bonus ed i liberi a salvare Reggio (70:76). Sembra finita sarebbe finita, ma la Juve lotta fino all’ultimo possesso con Sergio che ha l’infausto compito di tirare gli ultimi due pesantissimi tiri liberi della giornata. I liberi finiscono sul ferro ed il successo va a Reggio.




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