Il 10 maggio 2013, a partire dalle ore 19:00, l’Executive Club, organizzazione sportivo-culturale creata e promossa da Basket Veroli, presenterà presso “La saletta – Centro delle Arti”, in via Giacomo Matteotti 2, a Frosinone il vernissage della mostra fotografica “Et tout le reste est littérature”, in programma fino al 19 maggio 2013. Si tratta di un’esposizione artistica di opere realizzate dalla fotografa Adele “Dada” Samarelli, a cura di Francesca Riva, con il contributo della Banca popolare del Frusinate e il patrocinio del comune di Veroli e della provincia di Frosinone.
‘Et tout le reste est littérature’ nasce dal presupposto di voler rendere evidente il legame indissolubile tra arte visiva e la poiesis greca, ossia l’arte dello scrivere, litteratura latina. Ricorrendo ad alcuni dei personaggi più rappresentativi della letteratura internazionale, la mostra si pone l’obiettivo di creare un percorso introspettivo in grado di alimentare e rendere vitale quel sottile legame che sottende ogni storia individuale e universale. Vi è, dunque, la volontà di riunire le fila del rapporto indissolubile tra arte e vita, tra parola e occhio, finzione e realtà, elementi che da sempre nella storia di ogni singolo individuo si intrecciano, confondono e contaminano.
Il filo di Arianna che permetterà di non perdersi nel labirinto delle emozioni umane, esposte con una tale lucidità grazie al contributo vivo della fotografia che “violenta” l’occhio dello spettatore, nudo di fronte alla verità, sarà la lacrima. Una semplice goccia d’acqua che rigando il viso disegna trame inesplicabili ma cariche di evidenti risvolti percettivi. Una lacrima in grado di accomunare ogni singolo destino in un grande disegno, di superare l’individualità raggiungendo un’ ineffabile ascesi. Sarà, dunque, possibile ancorarsi al dolore ingenuo del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery così come si comparteciperà alle sensazioni vissute da altri grandi personaggi della letteratura di tutti i secoli, come Daisy di Francis Fitzgerald, (“Il grande Gatsby”), Aleksej Ivanovic di Fedor Dostoevskij (“Il giocatore”, impersonato da Antonello Riva, noto cestista italiano e promotore dell’evento), e ancora Andrea Sperelli di Gabriele D’Annunzio (“Il piacere”), Lolita di Nabokov (“Lolita”), Lisbeth Salander di Stieg Larsson (“Uomini che odiano le donne”) fino a giungere alle estreme conseguenze di una sofferenza impareggiabile attraverso la rappresentazione di volti quali Anna Karenina di Lev Tolstoj(“Anna Karenina”), Didone di Virgilio (“Eneide”), il lucifero dantesco (“La divina Commedia”) per concludersi con Lucia Mondella di Alessandro Manzoni (“I promessi sposi”) che in qualche modo racchiude e conclude questo percorso immaginativo attraverso uno sguardo speranzoso rivolto agli occhi clementi della provvidenza e una lacrima di forza, amore per la vita e per il coraggio della donna.
Ivi, per ottenere tale risultato, ‘Et tout le reste est littérature’ sarà carezzevolmente importunata da una flebile voce ‘on-air’ con il compito di esporre, attraverso un concitato flusso di coscienza (scritto dalla curatrice della mostra Francesca Riva), i confusi pensieri dei protagonisti come fosse una profonda e sentita confessione, un monologo che proprio il giorno dell’inaugurazione (10 maggio 2013) verrà messo in scena dall’attore professionista, Jonis Bascir, una tra le tante star presenti in occasione di questo importante evento culturale.
Ogni uomo è il risultato della sua storia personale e delle molte altre che vi hanno interferito, non si limita ad essere un individuo ben identificabile grazie al percorso unico della sua vita. Ogni uomo “è un’entità sfaccettata, universale, all’interno della quale tempo e spazio perdono di valore, gli occhi si confondono con altri occhi, il sangue si infetta con altro sangue, la gioia si alimenta da altra gioia. Ed è proprio per questo che l’analisi mentale, psicologica, introspettiva di una serie di personaggi resi immortali grazie alla mano di un genio qualsiasi, saranno in grado di rinsaldare quell’intenso e carnale legame tra arte e vita, arte iconografica e letteraria”, come sostiene l’artista, Dada Samarelli.