Vitale, sconfitta che non brucia



Raffaele Vitale
Raffaele Vitale

Domenica scorsa a Praga si è disputata ‘La Notte dei Titani’ a cui ha preso parte il maestro Raffaele Vitale che era al suo terzo incontro da professionista contro un atleta di grande importanza nell’ambito della Muay Thay internazionale, Petr Ondrus, 31 anni, vincitore di 4 titoli Europei e 2 Mondiali, per un totale di 35 incontri disputati con 33 vittorie di cui 25 per ko.
Un atleta al massimo della sua carriera. A parlarcene è lo stesso Vitale, ancora emozionato da questa esperienza piena di novità.
«Siamo partiti il 14 mattina e alle 17 si sono svolte le operazioni di peso. Appena arrivati all’aeroporto mi hanno mandato a prendere da una limousine e sono stato ospitato per tutto il tempo in una meravigliosa suite – ci racconta Vitale con ancora tanta emozione – sono stati da subito molto ospitali con una organizzazione impeccabile».
Sabato era programmata la conferenza stampa di presentazione dell’incontro. Un evento che dalle nostre parti non si verifica quasi mai e per il campione di Casapulla è stata una novità assoluta.
«è stato proprio in occasione dell’incontro coi giornalisti che ho potuto cominciare ad intuire le doti e le caratteristiche del mio avversario. Lì sono state snocciolate cifre sul suo conto delle quali non ero affatto informato e che mi sono state tenute nascoste. Quando qualcuno ha svelato che avevo disputato solo 2 incontri da professionista, chi conosceva il curriculum di Ondrus si è messo a ridere e mi ha dato del pazzo. Non ero preoccupato affatto della sua stazza, ho cominciato ad avere dei dubbi solo quando  ho scoperto la sua lunga militanza sul ring. Mi hanno chiesto se avessi timore dell’avversario. Ho risposto che io rispetto sempre tutti senza temere mai nessuno, credo di aver suscitato nei miei interlocutori una forte impressione».
L’altra grande emozione Vitale l’ha provata all’ingresso dell’impianto.
«L’effetto ottico al palazzetto – grande due volte il Palamaggiò – è stato stupendo, mi ha lasciato senza fiato. Ho dovuto percorrere 35 metri di passarella prima di arrivare al ring, contornata da luci e fumo ed un faretto che da dietro faceva sembrare la mia ombra quella di un vero Titano. Mi tremavano le gambe, ero arrivato ad una delle vette più ambite del mio sport. Emozione però svanita appena salito sul ring dove ho fatto poi il mio dovere».
Ancora impressionato da questa bellissima nuova esperienza il maestro continua a raccontare.
«C’erano 4.500 spettatori, non un posto vuoto, un organizzazione come non ne avevo mai viste. Appena salito tutti mi fischiavano, in fondo non ero io il loro beniamino, ma la soddisfazione più grande è stata quando il pubblico ha iniziato ad ammutolirsi ai primi scambi di lotta e si è goduto l’incontro. Durante il primo match il mio avversario pressava ed io rispondevo, anche se ho sentito molto la sua esperienza. A metà incontro mi è arrivato un gancio potentissimo che mi ha annebbiato la vista, era come se la luce si fosse spenta, sentivo dietro di me le corde e poi, non so come, ho risposto anche io con un gancio potente che l’ha lasciato per un attimo stordito e da lì ha capito che non gli avrei lasciato campo facile per atterrarmi. Ci sono stati dei bei colpi ed io non mi sono lasciato impressionare. è stato un incontro mozzafiato fino alla fine. Ho perso l’incontro ai punti, di un solo punto (29-30), ma nessuno prima del match avrebbe puntato su di me. A fine incontro mi è venuto vicino mi ha dato la mano e mi ha abbracciato e tutto il pubblico che all’inzio mi fischiava ha iniziato ad applaudire ed acclamarmi. Devo dire, un’esperienza che non dimenticherò mai».
Arriva quindi per il maestro della Nak Su di Casapulla la prima sconfitta, ma il risultato non è deludente. Il livello tecnico dell’avversario era decisamente superiore, come l’esperienza maturata sui ring di tutto il mondo, ma anche le sconfitte fanno parte della carriera di un campione, specie se fatte nello spirito che ha caratterizzato questa avventura. Che fa capire ancora una volta, a Vitale come a tutti gli appassionati, che momenti come quelli vissuti nella Repubblica Ceca fanno ancor di più amare questo sport ed i protagonisti che lo praticano.




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