Sacripanti si lecca le ferite: “Troppi gli errori al tiro”



Coach Sacripanti
Coach Sacripanti

«Il basket è uno sport che vive se non principalmente, ma soprattutto di episodi, di emozioni e di momenti in cui bisogna fare un passo in avanti». Esordisce cosi il timoniere casertano nel commentare la sconfitta in casa della Cimberio Varese nel mezzogiorno di fuoco dell’ultima giornata di campionato. Un primo commento relativo al momento in cui la Juve dopo essere stata sotto di quindici punti, nell’ultimo periodo di gioco ha trovato la forza e la voglia di recuperare lo strappo grazie anche e soprattutto alla mano rovente di Stefano Gentile e Dan Mavraides. Da soli, infatti, i due esterni di Terra di Lavoro, hanno rimesso in piedi una partita che in tanti consideravano già chiusa. Una sfida che arrivata al momento della svolta, arrivata al momento cruciale non ha visto la Juve fare quell’ultimo sforzo necessario per salvare capra e cavoli e rimettere tutto in discussione. A mancare, infatti, è stato il canestro del pareggio, il canestro che avrebbe aumentato ancor di più a dismisura la fiducia dei bianconeri ed innescato nella mente dei padroni di casa qualche tarlo di nervosismo e di paura di buttare all’aria un vantaggio consistente e forse anche i due punti che invece hanno mantenuto la Cimberio in testa alla classifica del campionato. Invece di punti pesanti sono arrivate un paio di palle perse, l’uscita per falli di Mordente e un paio di triple che hanno chiuso il conto e tagliato le gambe a Caserta come per esempio quelle di De Nicolao prima e Sakota poi.

Ma sconfitta e finale da mangiarsi le mani a parte, ancora una volta si può rimproverare poco e niente alla truppa di coach Sacripanti e a Sacripanti stesso. La mancanza di energie, lo sforzo enorme nel contrastare una squadra che a piacimento cambiava quintetto e conformazione in campo, sono stati determinanti ancora una volta per una squadra che almeno ad occhio sembra necessitare di un rinforzo.



Parola e verbo in generale che in passato non veniva nemmeno accennato, ma che con gli ultimi risvolti in termini societari e quindi con l’ingresso ed il passaggio di proprietà nelle mani di Gianluca Galimberti, potrebbe anche essere riscoperto nei prossimi giorni e settimane. Non lo ha escluso lo stesso patron bolognese nella sua conferenza stampa di presentazione al popolo bianconero, non l’ha escluso lo stesso Sacripanti che alla domanda in questione ha cosi risposto: «La cosa importante è che in questo momento storico abbiamo una tranquillità e stabilità economico non indifferente. Abbiamo spremuto questi ragazzi per tanto tempo facendo tante volte di necessità virtù e conquistando comunque delle vittorie importanti e di grande valore. Ora l’importante è lasciare che la proprietà capisce se e come intervenire e quindi se ci sarà in futuro la possibilità di intervenire sul mercato ed aggiungere un nuovo giocatore ad un gruppo come il nostro».

Tornando al match e agli episodi, quali secondo lei ha deciso la partita?

«Sul -2 abbiamo avuto in attacco la possibilità di segnare il canestro del pareggio e non ci siamo riusciti, mentre in difesa abbiamo commesso un errore su quel rimbalzo no conquistato che ha regalato un extra possesso a Varese concluso con la tripla di Sakota che ci ha tagliato le gambe».

Quindi volendo mettere attacco e difesa sulla stessa bilancia, quale dei due è stato meno determinante?

«Molto probabilmente l’attacco. Potevamo fare qualcosa in più ed abbiamo sbagliato qualche tiro di troppo. Un vero peccato perché nella nostra metà campo abbiamo giocato una partita di grande rispetto contro una squadra di grande atletismo e talento. Ma con questo non voglio condannare nessuno, dal momento che giocavamo su un campo difficile e dove per più di un tratto siamo riusciti a giocare la pallacanestro che volevamo. Non abbiamo nulla da rimproverarci».


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