Casertana-Cerbone amore vero: “Otto anni meravigliosi, domenica torno a casa”



Raffaele Cerbone, per lui otto anni a Caserta
Raffaele Cerbone, per lui otto anni a Caserta

Delle diciassette gare casalinghe una in particolare verrà ricordata in questo 2012-2013 dai tifosi rossoblù di vecchia data. Proprio quella di sabato contro l’Arzachena segnerà il ritorno al Pinto (da avversario) di Raffaele Cerbone. Otto anni a Caserta prima nelle giovanili poi protagonista in prima squadra. L’ultimo capitano della Casertana in C1, l’ultimo gol segnato in quella stagione proprio venti anni or sono. A pensarci vengono i brividi. Prima di addentrarci nei ricordi, con l’attuale tecnico dell’Arzachena abbiamo provato a fotografare l’incontro di domenica. “Quattro partite esterne senza vittorie per noi che dobbiamo salvarci sono tante – esordisce l’ex di turno – ed è ora di invertire la rotta. Eccezion fatta per Sassari dove abbiamo demeritato, sia a Palestrina che a Genzano siamo usciti a testa altissima non raccogliendo quanto avremmo meritato. Il nostro campionato non è in discesa e di qui alla fine saranno vietati passi falsi”. Determinato e conscio delle proprie possibilità Raffaele Cerbone. Un po’ come quando giocava e segnava per la Casertana. Consapevole della forza dei falchetti, ma avverte: “Rispetto all’andata incontreremo una squadra che ha più autostima, rosa ampia e di qualità. Ha probabilmente pagato i tre cambi di allenatore, però mi sembra che adesso abbiamo trovato l’assetto giusto. Nomi alla mano mi aspettavo che alla lunga potessero tornare lassù. Ha calciatori di qualità e quantità che potrebbero giocare in categorie superiori. Che partita mi aspetto? Di sicuro non barricate perché non siamo stati costruiti per farle. Non è nel nostro dna e se scendi in campo provando a non perdere già regali qualcosa all’avversario. E francamente sarebbe un errore gravissimo. Il nostro obiettivo è la permanenza in categoria, stiamo provando a tagliare il traguardo, ma la strada è ancora lunga. Nella mia carriera ho girato parecchio e le cose che ci stanno capitando quest’anno sono senza precedenti. Dobbiamo lottare contro tutto e tutti e per un club come il nostro vi garantisco che non è affatto semplice”. Per certi versi, dalle parole del mister, immaginiamo un’Arzachena come la Casertana del ’92, ovviamente con l debite proporzioni: “Il paragone regge benissimo – conferma – perché anche in quel torneo lottavamo in campo e fuori. Avevamo sempre mille problemi, ma poi restammo in corsa fino alla fine. Senza voler scomodare nessuno, però questa Arzachena ha un qualcosa di quella squadra. Ce la giochiamo sempre a viso aperto con chiunque ed è quello che proveremo a fare anche domenica”. Volendo dotare Cerbone di una bacchetta magica indovinate chi farebbe scomparire dall’organico rossoblù?: Se potessi toglierei Palumbo: è un giocatore che mi ha impressionato tantissimo. Insieme a Tarallo credo che siano i più forti della categoria. Ma visto la squadra del mio collega Maiuri servirebbe relativamente perché se non giocasse lui ci sarebbero altri campioni pronti a fare la differenza”. Ma Raffaele Cerbone oggi guida una squadra di calcio, l’ultima volta che calcò l’erba di Via Medaglie d’Oro era dall’altra parte della barricata: “Sono passati venti lunghi anni – ricorda con la voce già emozionata – ed è strano come in tutto questo tempo non abbia mai avuto l’occasione di tornare a Caserta. Non nascondo che per me sarà il ritorno più emozionante della mia vita. Sono tornato a Verona (sponda Chievo) e Venezia, ma non mi hanno fatto lo stesso effetto. A Caserta c’è la mia vita. Ho iniziato a giocare a calcio seriamente, ho conosciuto persone eccezionali dentro e fuori dal campo. Sono cresciuto e maturato sia dal punto di vista sportivo che umano. Per me, ma ritengo anche per gli altri compagni, era un piacere, anzi un onore poter indossare la maglia rossoblù. Francamente non so che accoglienza mi riserveranno, però sarei contento se ci fosse un tributo caloroso. Caserta e la Casertana rappresentano tanto per me e gli otto anni vissuti da quelle parti sono stati i più belli in assoluto”. Con il passare delle ore gli torneranno alla mente tanti episodi, gol, partite, compagni, allenatori, il tifo caloroso, ma se in questo momento salisse dagli spogliatoi avrebbe un’immagine ben definita: “La fantastica festa della promozione in serie B quando atterrammo in campo in elicottero tra ballerine e la gente entusiasta. Solo uno come il presidente Cuccaro poteva fare una cosa del genere. Mi piacerebbe rivederlo, stringergli la mano per dirgli ancora una volta grazie. A lui sarò per sempre grato, mi ha fatto vivere momenti indimenticabili. C’è gente che pagherebbe oro per essere trattato come faceva lui. Io ho vissuto gli anni più belli della Casertana e ne andrò sempre fiero ed orgoglioso”.




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