D’Abronzo e Insigne aggrediti a Cercola, ecco il loro racconto



D'Abronzo e Insigne picchiati a Cercola
D’Abronzo e Insigne picchiati a Cercola

I loro occhi sono quasi persi nel vuoto dopo quanto accaduto stamane. La voglia di dimenticare ed andare avanti è tanta. Antonio Insigne e Mariano D’Abronzo testimoniano quanto successo stamane. Il calcio da sempre condanna qualsiasi forma di violenza e come annunciato dal presidente Mai che vengano accertate le responsabilità. Per Mariano D’Abronzo una forte contusione alla testa e cinque giorni di stop: “Ho visto il mio amico Carmine Peluso che urlava perché stavano picchiando Antonio Insigne. Ho visto da lontano il difensore Musella che lo stava schiaffeggiando. Ad un certo punto il portiere Borrelli ha sferrato tre quattro cazzotti in faccia. Mentre li dividevo, ho ricevuto una testata in faccia. Siamo andati all’ospedale ed ho avuto cinque giorni di stop e forte confusione. Questo è uno schifo per il calcio di queste categorie. Non giudico la partita nostra. I ragazzi non sono scesi in campo concentrati pensando a noi. Mi auguro che il Mari perda la partita a tavolino e sia fatta giustizia”. Parole amare quelle di D’Abronzo condivise dallo stesso Insigne:”Stavo effettuando il riscaldamento-dice Insigne- quando sono stato chiamato da Musella. Pensavo che mi avrebbe voluto parlare. Invece ha iniziato subito con le mani. Dalle spalle , il portiere Borrelli mi ha colpito più volte con pugni al volto facendomi riportare la frattura dello zigomo e venti giorni di prognosi. In campo non ho mai mancato di rispetto a nessuno.Forse delle volte sono stato mancato di rispetto dai tifosi . Quando scendo in campo, penso a divertirmi e giocare. Nel calcio queste cose non dovrebbero mai accadere. Persone del genere vanno allontanate. Lo sport insegna a stare tra la gente. Sono persone che non possono stare nel calcio!”

Mario Fantaccione




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