Juve, come brilla la stella di Mordente



Marco Mordente in azione (Foto Giuseppe Melone)
Marco Mordente in azione (Foto Giuseppe Melone)

Milano, Roma, Siena: sono solo alcune delle piazze prestigiose che hanno avuto la fortuna di godere dei servigi di un giocatore come Marco Mordente, capace di conquistarsi in pochissimo tempo anche l’apprezzamento di una platea tanto vibrante quanto quella casertana. Spesso si dice che le squadre del circuito nazionale devono avere una buona base di italiani, capaci di trasmettere agli stranieri, spesso un po’ mercenari, quell’attaccamento alla maglia che, vuoi o non vuoi, nei momenti delicati fa la differenza. Mordente è uno di quegli italiani. L’ex milanese si è calato nella realtà difficile di Terra di Lavoro a meraviglia ed il pubblico casertano c’ha messo davvero poco per affezionarsi. I numeri dell’esterno bianconero sono solidi. Non strepitosi,  ma solidi. Dopo tutto non gli veniva chiesto di essere il “go to guy” juventino. Marco sta svolgendo il proprio compito alla perfezione ed è tra gli artefici di una stagione che, perlomeno sul parquet, sta offrendo grosse soddisfazioni a dispetto delle attese. 11 sono i punti di media realizzati a serata dalla guardia di coach Pino Sacripanti, anche lui inevitabilmente soddisfatto del contributo che sta ricevendo da tutti i suoi uomini. Discreto anche il minutaggio di cui il talento classe 1979 sta usufruendo: 27 minuti abbondanti; non poteva accadere diversamente, visto la cortissima panchina bianconera. Passando alle percentuali di tiro, notiamo un discreto 50% da due ed un 28% da tre accettabile, ma di sicuro migliorabile per un giocatore dalla mano educata come la sua. 2,3 sono invece i rimbalzi catturati ad incontro, 2,5 le palle perse, 1,2 le recuperate, 2,8 gli assist. Il picco stagionale Mordente lo ha raggiunto nella grande impresa di Avellino, chiudendo la gara con 20 punti in 36 minuti giocati (ricordiamo che la gara è terminata all’overtime). Non è bastato invece contro Biella lo scorso weekend raggiungere il massimo punteggio personale nell’anno in termini di valutazione: 26. Oltre ai numeri, però nell’ex trevigiano c’è la grinta e la caparbietà di chi si è costruito una carriera importante con la tecnica, ma anche con tanto sudore. Noi quella carriera gli auguriamo di terminarla con la maglia della Juvecaserta, significherebbe che i problemi economici si saranno risolti ed il Palamaggiò potrà continuare a godersi un giocatore dalla indiscussa professionalità.            

Pio Carfora




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