Jue, Luise benedice la sosta



Sergio Luise
Sergio Luise

«Nel primo tempo l’attacco equilibrato ha prodotto tanti tiri aperti, in più la nostra difesa aggressiva sulla palla ci ha permesso di trovare diverse conclusioni in contropiede. Nel secondo quarto proprio la difesa è calata maggiormente. Abbiamo calato il livello di quell’intensità che in precedenza ci aveva permesso di chiudere l’area, di concedere poco e niente a Biella e che come dicevo in precedenza ci aveva permesso di andare a trovare canestri facili in velocità. Tutto questo, dunque, ha determinato poche palle recuperate, pochi rimbalzi e di conseguenza pochi contropiedi. Poi diventa tutta una conseguenza e da qui è arrivata la rimonta dell’Angelico». Queste le differenze trovate tra la Juve del primo periodo e quella del secondo dall’assistente in panchina di coach Sacripanti, Sergio Luise. Tra la Juve che aveva dato un segno di prepotenza cestistica ad una squadra che rispetto a quella dell’andata non era certamente la stessa. Eppure Caserta in dieci minuti, i primi dieci, era riuscita a far ragionare poco gli avversari, era riuscita a far salire immediatamente a galla quella mancanza di chimica e quindi di fluidità di gioco che una squadra rivoluzionata ha in attacco e c’era riuscita mettendo le mani addosso, anticipando Rochestie ed i vari cervelli della truppa di coach Cancellieri lasciando a Biella le conclusioni personali che più di una volta sono finite contro il muro difensivo casertano. Poi però tutto è cambiato. Il secondo quarto è stato il primo avvertimento di quanto si è visto nel terzo quarto quando la difesa della Juve ha lasciato che i piemontesi prendessero fiducia possesso dopo possesso col pensiero che quella difesa, poi, non era cosi impenetrabile. In aggiunta sono arrivati gli errori, sono arrivati sbagli che hanno prima permesso agli avversari di recuperare e poi di mettere abbondantemente la testa avanti nel punteggio ed anche in doppia cifra. Sprazzi di difesa che si sono rivisti quando una volta colpiti al volto più volte come un pugile alle corde, i bianconeri hanno rimesso in piedi alzando i guantoni e sferrando colpi tra jeb e montanti che hanno portato il match al supplementare o alla classica ultima ripresa dove ci si gioca il tutto per tutto. Ultima ripresa in cui Caserta ha sfiorato per un soffio il diretto in pieno volto che avrebbe stesso Biella che invece finisce fuori misura lasciando che al suono del gong Rochestie e compagni portassero a casa la vittoria ai punti.

Sconfitta che potrebbe avere una sorta di contraccolpo? E perchè?



«È stata sicuramente un’occasione persa per mettere una serie ipoteca sulla salvezza, ma confido nella nostra voglia di rivalsa per superare senza alcun contraccolpo la sconfitta, cosi come abbiamo fatto anche in passato di fronte ad altre situazione più o meno simili. Non ci siamo abbattuti allora e non ci abbattiamo adesso, ma andiamo avanti convinti dei nostri mezzi».

La partenza ad alto livello, il vantaggio facile e la poca contrapposizione da parte di Biella, potrebbe essere stato motivo di piccolo rilassamento o magari di aver minimamente sottovalutato una reazione rabbiosa e prepotente come quella di Biella?

«Non abbiamo sottovalutato la situazione. Biella si è presentata con una formazione completamente rinnovata con tanti giocatori di talento là cui classifica certo non ne rispecchiava la forza».

Di sicuro in questo periodo anche di pausa, il coaching staff avrà molto più tempo per riconsiderare questa partita e sconfitta e analizzarla in ogni suo dettaglio. Quali i punti, allora, sui quali vi concentrerete alla ripresa per preparare la prossima a Montegranaro?

«In una eventuale lista di cose da fare o su cui lavorare in vista del futuro prossimo e quindi migliorare, ma anche per il prosieguo della stessa stagione agonistica, sarà la circolazione di palla. Dobbiamo continuare a passarci bene la palla, cercare il tiro, l’uomo ed il momento giusto in base al lavoro che abbiamo fatto fare alla difesa con la nostra circolazione. Ma soprattutto per non fermare il nostro attacco davanti alle prime difficoltà, ma cercare di sviluppare anche le altre opzioni dei nostri giochi».

Si dice che sognare non costa nulla, quindi da Montegranaro tornerete a pensare che una volta recuperati questi due punti si potrebbe tornare a guardare in alto?

«Montegranaro è un’altra tappa fondamentale per la salvezza, nostro unico obiettivo. E’ uno scontro diretto e sinceramente è giusto non guardare oltre».

Che squadra ti aspetti di vedere al ritorno dalla settimana di pausa per la coppa?

«Una squadra riposata e vogliosa di riprendere il cammino interrotto. La sosta, soprattutto mentalmente, è arrivata al momento giusto».


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