Juve, Maresca va oltre Biella



Giuliano Maresca (Foto Giuseppe Melone)
Giuliano Maresca (Foto Giuseppe Melone)

«Finalmente dopo un paio di settimane dove siamo tornati in campo ed in palestra con una sconfitta sulle spalle, martedì siamo tornati ad allenarci e a lavorare con la piena soddisfazione e quella serenità che solo una vittoria può trasmettere». Sorridente, soddisfatto e sereno, cosi si è presentato Giuliano Maresca nel commentare la vittoria di domenica scorsa contro la Vanoli Cremona. Serenità che lo stesso capitano bianconero ha riscontrato in tutta la squadra ed in ogni singolo compagno di squadra pronto ad affilare le armi per la prossima battaglia con, dunque, una spinta motivazionale in più. Non solo la vittoria, ma anche quella consapevolezza, nel caso di vittoria, di arrivare con quasi tre quarti di girone di ritorno ancora da mandare in scena, un traguardo importante come quello della salvezza e contro una diretta avversaria cosi come spiega lo stesso Maresca: «Il successo e nel caso specifico sofferto come quella che è arrivato a Cremona, ti regala quello spirito e quella voglia di allenarti e dare il massimo in una settimana in cui siamo consapevoli di affrontare un match che se vogliamo è ancora più importante rispetto alla stessa trasferta di Cremona. Un match dove ci giochiamo se non tutta, ma una grandissima parte dell’ipoteca sulla salvezza e quindi sul raggiungimento dell’obiettivo fissato ad inizio stagione. Non possiamo certo rilassarci ora che siamo davvero vicino a quello per cui abbiamo lavorato da agosto».

Anche perché vincere contro Biella e affrontare la pausa con la consapevolezza che la permanenza nella massima serie del basket tricolore è messa praticamente al sicuro, potrebbe anche regalarvi altro alla ripresa dopo le Final Eight…



«Senza dubbio vincere contro Biella significa provare a scendere in campo dopo le Final Eight con l’intento e la possibilità reale tra le mani di provare a sederci a tavoli diversi da quello della salvezza e farlo con quella leggerezza mentale che potrebbe portarci a compiere altri colpi importanti. Quello che non cambierà a prescindere dal risultato di Biella è la nostra fame di vittorie. Con o senza i due punti continueremo a giocare ogni partita come se fosse la più importante per la nostra stagione».

Prima di entrare completamente nel discorso legato all’Angelico, cosa hai pensato prima e dopo il tiro di Akindele e prima e dopo quello di Peric?

«Che in questo giorno a volte una buona dose di fortuna non guasta mai».

Tornando a Biella e all’importanza del match, salvezza a parte, quella contro i Piemontesi rappresenta anche una sorta di rivincita per quanto accaduto nella sfida di andata che senza mezzi termini si potrebbe definire come la più brutta della stagione e non solo dal punto di vista tecnico…

«Vogliamo dimostrare che quel divario non c’è assolutamente, anche se quella che andiamo ad affrontare domenica sarà una squadra totalmente diversa. Lo eravamo noi nel girone di andata lo sono loro ora, ma quella Caserta non esiste più lo abbiamo dimostrato e vogliamo dimostrarlo ancora una volta».

Che Biella ti aspetti e che Juve servirà per vincere?

«I tanti cambiamenti dell’Angelico rendono da una parte un po’ difficile avere una base sicura su cui lavorare. Tutto è come se li affrontassimo per la prima volta e non dopo un girone di andata. Di sicuro l’inserire un giocatore dopo l’altro non aiuta tanto nell’immediato l’amalgama di squadra e quindi dovremo sfruttare questa caratteristica immediatamente. Per quanto ci riguarda credo a prescindere dal lavoro che noi esterni stiamo facendo in questo campionato, dovremo puntare sui nostri lunghi che sono di alto livello».


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